Roma, 19 mar – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni fa il punto della situazione internazionale e detta la linea del governo durante le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo.
Meloni e l’Ucraina: sostegno a Kiev, ma niente intervento diretto
Come ricordato da Meloni, il prossimo sarà “uno degli ultimi consigli europei di questa legislatura” e “verterà sui grandi temi della politica internazionale”. Il primo punto è la guerra in Ucraina, con una bocciatura della “proposta avanzata dalla Francia circa il possibile intervento diretto” giudicata come una “ipotesi foriera di un’escalation pericolosa da evitare a ogni costo”. Senza che questo metta in dubbio la vicinanza con gli alleati occidentali: “L’Italia saluta con favore l’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato e condanna ogni atteggiamento aggressivo della Russia verso questi Paesi amici così come nei confronti dei paesi baltici”. Meloni cita la morte di Navlny e parla delle recenti votazioni: “Ribadiamo la nostra condanna ad elezioni farsa nei territori ucraini ed il decesso di Navalny il suo nome come simbolo del sacrificio per la libertà non sarà dimenticato”. Una risposta indiretta a Salvini, che aveva scatenato non poche polemiche commentando la vittoria alle elezioni di Putin in questi termini: “Quando un popolo vota ha sempre ragione”. Proprio riguardo Putin Meloni allontana l’ipotesi di una trattativa: “Come ci si può sedere al tavolo delle trattative con chi non ha mai rispettato gli accordi?”. E spiega quello che deve essere l’impegno italiano nei confronti di Kiev: “Non si tratta dell’impegno a fornire armi, ma di un’intesa che riguarda una cooperazione a 360 gradi, come è naturale che avvenga con uno stato che ha avviato il processo di ingresso nell’Unione europea”.
Dal Medio Oriente alla necessità della difesa comune
Non solo Ucraina, ma anche Medio Oriente. Sul conflitto a Gaza, Meloni promette: “Ribadiremo la nostra contrarietà a un’azione militare di terra da parte di Israele a Rafah che potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche sui civili ammassati in quell’area”. E sottolinea la necessità di “assicurare la consegna in sicurezza degli aiuti umanitari”, sia attraverso “il sostegno all’iniziativa Amalthea per un canale marittimo da Cipro a Gaza” sia con l’apertura di nuove vie terrestri. Per la risoluzione del conflitto auspica il rilancio della prospettiva dei due Stati. La missione in Mar Rosso ha rimesso in evidenza il tema della difesa comune, con Meloni che annuncia: “Ci sarà un dibattito al Consiglio sull’urgente e delicato tema della sicurezza e della difesa europea e l’Italia è pronta a fare la sua parte nella strategia dell’industria della difesa”. Per il presidente del Consiglio “è necessario approfondire” il tema delle “risorse che servono per fare un salto di qualità sul fronte della difesa” e del bisogno di “dotarci di un finanziamento necessario”. Il tutto seguendo la visione di una “Nato composta da due colonne americana e europea, con pari peso”, quindi rivendicando una seppur minima autonomia strategica dell’Ue. Ribadendo l’importanza degli sforzi in questo senso, perché “la libertà ha un costo, la sovranità ha un costo, non credete a chi vi dice che tutto è gratuito”.
Il Mediterraneo e la lotta all’immigrazione
Dal Medio Oriente al Mediterraneo, dove il tema portante è quello dell’immigrazione. Meloni che rivendica i successi con Tunisia ed Egitto: “Siamo orgogliosi che il paradigma di cooperazione con gli Stati del Mediterraneo diventi il paradigma di riferimento per l’Unione Europea. Mi auguro che non ci siano opposizioni ideologiche e strumentali sull’accordo con l’Egitto, così come abbiamo sperimentato con la Tunisia”. E auspica: “Va attuato il piano di azione dei migranti in 10 punti della Commissione europea e allargare la lotta ai trafficanti oltre i confini europei. L’Africa e i migranti saranno al centro del G7. Vogliamo un’alleanza globale contro i trafficanti”.
Michele Iozzino