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“Sciopero ridotto a 4 ore”: il teatro di Landini finisce in una bolla di sapone

by Alberto Celletti
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Landini sciopero

Roma, 16 nov –  Il super sciopero generale urlato da Maurizio Landini si chiude con un nulla di fatto. O meglio, con ciò che aveva chiesto il governo dopo la firma della precettazione da parte del ministro dei Trasporti, ovvero la riduzione a 4 ore, dalle 9 alle 13 di domani. Il solito spettacolo triste che finisce nel solito modo, insomma.

“Sciopero ridotto”: il leone Landini si trasforma in micetto

Il ministro Matteo Salvini dichiara che “ha vinto il buon senso”, come riporta l’Ansa, il premier Giorgia Meloni si riduce a garantire che non vuole “cambiare la legge sullo sciopero”, un’affermazione volta a rassicurare sui deliri dello “squadrismo istituzionale” tanto allarmato dalle sigle Cgil e Uil. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti perché la commedia teatrale finisca a tarallucci e vino. Il leone divenuto micetto, Landini, ovviamente la commenta come mossa a tutela degli iscritti e degli aderenti, insieme a Pierpaolo Bombardieri di Uil: “Lo abbiamo deciso per salvaguardare i lavoratori dalle sanzioni previste per chi viola il provvedimento di precettazione”.

“Valutiamo se impugnare” e altre sciocchezze

Landini, ovviamente, tiene viva la polemica, anche perché non gli è rimasto molto altro. Bombardieri, dal canto suo, dichiara: “Le motivazioni della precettazione secondo noi sono prive di fondamento. Stiamo verificando se ci sono le condizioni e se valuteremo opportuno impugnare il testo. Stiamo valutando tutti gli spazi possibili su cui agire, le motivazioni del provvedimento sono fuori dalla legge 146”. La Commissione di Garanzia, quella che aveva bocciato la possibilità di una mobilitazione generale, secondo Landini  è “compiacente con il governo”. Certo è che reagire a una manovra economica assolutamente mediocre sul fronte della possibilità di intervento nell’economia (sebbene decisamente salvabile su quello fiscale) in questo modo mostra una sola cosa per l’ennesima volta: la teatralità futile dei principali sindacati italiani. Qualsiasi sia l’esito delle loro grida.

Alberto Celletti

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