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Si torna a parlare di Igor. Forse sono alcuni rom ad averlo aiutato a fuggire

by admin
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Bologna, 24 nov – Sarebbero almeno cinque le persone che hanno aiutato Igor Vaclavic, alias Norbert Feher, meglio conosciuto come Igor il Russo, a fuggire dopo aver ammazzato Roberto Verri e Davide Fabbri e aver terrorizzato le campagne del ferrarese. E i suoi aiutanti nella fuga sarebbero alcuni vecchi amici del serbo, che si sospetta abbiano dato il loro sostegno alla sua latitanza e l’avrebbero coperto nella sua fuga. Gli indagati sarebbero cinque, ma gli inquirenti fanno sapere che in tutto sono una decina le persone che vengono tenute d’occhio.

Non si conoscono le identità di queste persone, e nemmeno quelle degli indagati, si sa solo che si tratterebbe di persone molto vicine al pluriomicida, che avevano con lui una fitta rete di relazione e rapporti che avrebbe permesso a Igor di dileguarsi in maniera sicura. Nell’inchiesta spunta anche una rete di rom e sinti che vivono nei campi del ferrarese. Le persone indagate graviterebbero attorno a questi campi e sarebbero dei criminali comuni con precedenti per furto, ricettazione, spaccio. L’ipotesi che Igor non sia più in Italia già da tempo è ormai quella più accreditata. Alcune indiscrezioni, addirittura, lo danno in fuga in Brasile.

Intanto ieri una segnalazione fatta da un maresciallo dei Carabinieri libero dal servizio, dava Igor su un treno Frecciabianca partito da Bologna e diretto a rimini. Immediato il blitz coordinato tra polizia di Stato e carabinieri di Rimini, che ha impiegato una sessantina gli uomini delle Forze dell’ordine, tra agenti e militari. Messa in sicurezza l’area della stazione riminese e il treno in arrivo. Ma tutto si è risolto in un falso allarme: di Igor nessuna traccia, l’uomo che si riteneva fosse il killer fantasma si è rivelato essere un normale passeggero che aveva come unica colpa quella di assomigliare un po’ a Igor.

Anna Pedri

 

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ANTERO 24 Novembre 2017 - 11:05

Ai campi di lavoro, sine die … il lavoro rende liberi !

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nemesi 24 Novembre 2017 - 12:15

io per varie ragioni sarei sempre dalla parte di chi indossa una divisa,ma quando leggo di un blitz INTERFORZE di 60 (!) tra poliziotti e carabinieri (primo grave errore: o gli uni o gli altri) per un uomo solo che viaggia in treno…capisco perchè questo “Rambowsky” a suo tempo non è stato catturato.

a parere dello scrivente,con tutta la genia a cui abbiamo aperto le frontiere tale Igor ha potuto contare da subito sull’aiuto di qualcuno e mentre quelli del Tuscania pattugliavano,se ne stava probabilmente sul divano di un amico-complice-parente a guardare quelle dirette alla TV;

aggiungo che aver voluto dipingere questo delinquente comune come un operatore degli Spetsnaz Russi (e qui si potrebbe aprire una finestra a parte sulla loro preparazione,magari citando la sfortunata operazione a Beslan nel 2004) quando solo un perfetto idiota fantozziano poteva commettere reati e al contempo postare le proprio foto su FB…

è servito a non far fare troppa brutta figura a quella imponente macchina militare che si era organizzata in quei mesi.Alla fine quando tutto quel costosissimo apparato è stato smantellato,se ne è andato via senza troppi problemi,nemmeno incappando in quel famoso “partigiano in pensione” (ricordate ?) che era certissimo di catturarlo.

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cenzino 24 Novembre 2017 - 6:05

Un pezzente cialtrone che in un Paese serio, quindi non il ns attuale, sarebbe stato neutralizzato con dura galera a vita, già da anni.

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