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Ucraina, Mosca esce dall’accordo sul grano: cosa succede ora

by La Redazione
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Mosca stop accordo grano

Roma, 18 lug – Mosca chiude l’accordo sul grano con l’Ucraina. Il che porta la guerra nell’Est Europa ad una fase ulteriormente inasprita. L’Occidente, da par suo, critica violentemente la decisione del governo russo.

Mosca, stop all’accordo sul grano: le critiche dell’Occidente

Secondo quanto riporta Tgcom24, il Cremlino considera “terminato l’accordo sul grano”. Dall’Occidente arriva una pioggia di critiche. La voce più dura, ovviamente, viene dalla Nato. Il premier Giorgia Meloni, come sempre, si accoda e commenta il fatto così: “Usare il grano come arma è un’offesa all’umanità”.  Nel frattempo, la guerra prosegue senza sosta da oltre 500 giorni, con una particolare intensità manifestata negli ultimi due: la notte scorsa si è verificato un altro attacco con droni da parte ucraina sul Ponte di Crimea, provocante esplosioni e almeno due morti.

Cosa può succedere ora

È plausibile attendersi un nuovo aumento dei prezzi dei farinacei e delle materie prime su di essi basate. Era già capitato – anche a causa di una crescente speculazione – nel corso della prima fase del conflitto, che aveva impedito al grano ucraino di uscire verso il Mediterraneo. L’accordo, che era stato raggiunto la scorsa estate con la mediazione del presidente turco Recep Erdogan, aveva sbloccato una situazione molto complicata. Adesso tutto potrebbe essere discusso e il mercato potrebbe schizzare verso nuovi deliri di costi e prezzi gonfiati. Con tutte le conseguenze – anche sociali – del caso. Il conflitto tra Kiev e Mosca dimostra di essere una zavorra notevole per il futuro anche delle società civili europeo-occidentali: troppo influente, in ogni minima sua variazione (spesso volubile) per poter essere ignorato. Senza contare i rischi enormi di escalation di cui tutti testimoniamo la paura praticamente dall’inizio.

Alberto Celletti

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Germano 19 Luglio 2023 - 8:35

Le sanzioni contro la Russia non hanno avuto alcun effetto, ma al contrario l’effetto negativo è stato soprattutto sull’Europa. Gli Stati Uniti continuano a importare petrolio russo attraverso Paesi terzi. Proprio in questi giorni negli USA è stata appena inaugurata la stazione di servizio più grande del mondo. Ha 120 pompe, può servire circa 35.000 auto al giorno e ha un’area commerciale di dimensioni paragonabili a quelle di un ipermercato, ma qui a romperci la testa per l'”elettrificazione”.
Uno di questi geniali politici dell’UE può spiegarmi quale sarebbe il vantaggio di leccare il culo a Biden? O piuttosto agli usurai della setta satanica di Merdensky ?

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Germano 19 Luglio 2023 - 8:43

Le sanzioni contro la Russia non hanno avuto alcun effetto, ma al contrario l’effetto negativo è stato soprattutto sull’Europa. Gli Stati Uniti continuano a importare petrolio russo attraverso Paesi terzi. Proprio in questi giorni negli USA guarda caso è stata appena inaugurata la stazione di servizio più grande del mondo, a Sevierville (Tennessee) potete googlare. Ha 120 pompe, può servire circa 35.000 auto al giorno e ha un’area commerciale di dimensioni paragonabili a quelle di un ipermercato ma qui a romperci la testa per l'”elettrificazione”.
Uno di questi politici geniali dell’UE può spiegarmi quale sarebbe il vantaggio di leccare il cul o a Biden o piuttosto alla setta di Merdensky?

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Il Primato Nazionale 20 Luglio 2023 - 7:16

[…] 20 lug –  Dall’Ucraina il grano non esce più. Prevedibilmente, dopo l’accordo mandato in pensione dal Cremlino, al frumento non è più concesso di partire dai porti del Mar Nero per giungere al Mediterraneo. E […]

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