Parigi, 17 feb – Termina avvolto e consumato dalle fiamme il volo del quinto e ultimo Veicolo automatico di trasferimento (Atv) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), come l’ultimo viaggio di un guerriero vichingo, in seguito all’impatto con l’atmosfera terrestre.
Il programma, avviato nel 2008, mirava a garantire un sistema di trasporto diretto con la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che consentisse di rifornirla di ogni genere di materiale (dai viveri all’equipaggiamento per gli esperimenti scientifici).
Passato alla storia per essere stato il veicolo più pesante lanciato mediante il famoso lanciatore europeo Arianne V, l’Atv era ancorato alla ISS dove, dopo aver fornito quasi 7 tonnellate di materiali, ha fornito un ulteriore spazio per l’equipaggio ed ha permesso, grazie ai suoi motori, di riposizionarsi in orbita corretta dopo aver letteralmente schivato uno sciame di detriti.
Anche durante la sua ultima missione la navetta, costruita da Germania (Eads Astrium) ed Italia (Thales Alenia Space), ha svolto il proprio lavoro. Grazie ad una telecamera ad infrarossi installata dalla nostra Samantha Cristoforetti, sono stati raccolte moltissime immagini che consentiranno ai tecnici di studiare nel dettaglio il processo di deformazione dei materiali. Questo tipo d’informazione è essenziale per la realizzazione di sistemi di rientro sempre più efficienti. I dati saranno infatti utilizzati per la capsula Orion in studio alla Nasa, ma soprattutto per il futuro sviluppo di un nuovo velivolo europeo in grado di rientrare a Terra.
Cesare Dragandana