Le imprese di autodemolizione, può di frequente note come sfasciacarrozze, si rivelano indispensabili nel momento in cui è necessario provvedere alla rottamazione di un veicolo. C’è bisogno di rivolgersi a uno sfasciacarrozze Roma se l’auto che si possiede è giunta alla fine del proprio ciclo di vita. Che cosa bisogna fare, quindi, se si deve comprare una macchina nuova e rottamare il vecchio veicolo? Da quando sono stati introdotti gli incentivi economici a disposizione di chi deve rottamare un veicolo datato per acquistare una macchina nuova, non ci sono particolari preoccupazioni da affrontare. Tutto quello che bisogna fare è consegnare la macchina al concessionario presso il quale l’auto verrà comprata, e poi saranno i responsabili dell’autosalone a gestire ogni dettaglio.
Quali documenti sono necessari
Per quel che riguarda la documentazione da consegnare, essa comprende tutti quelli che di solito si trovano a bordo della macchina, vale a dire il certificato di proprietà e il libretto di circolazione. Come si è detto, penseranno a tutto i funzionari del concessionario. In ogni caso è bene ricordarsi di farsi rilasciare un certificato mediante il quale viene attestata la consegna del mezzo, che – di conseguenza – da quel momento non appartiene più al vecchio proprietario.
Come fare per consegnare una macchina da rottamare
In alcuni casi si può raggiungere il demolitore guidando direttamente la macchina che dovrà essere rottamata. Questo non vuol dire, però, che l’auto abbia ancora un certo valore e che magari si possano ottenere dei soldi dalla consegna. I demolitori non pagano mai per prendere i veicoli che vengono consegnati loro. Al contrario, è più probabile che siano i proprietari delle macchine a dover pagare, per esempio nel caso in cui ci si ritrovi in mezzo alla strada in panne. In una circostanza del genere, infatti, c’è bisogno di un carro attrezzi, con l’assistenza di un addetto. Qualora la trattativa vada a buon fine, la spesa verrà scontata dal demolitore che si potrà tenere la macchina.
Il ruolo degli sfasciacarrozze
Al giorno d’oggi i titolari delle imprese di autodemolizione devono essere considerati professionisti a tutto tondo. Essi si occupano, tra l’altro, di rimettere in circolo quei materiali che possono essere ancora usati, come parti di carrozzeria, parti meccaniche e gomme, e in più procedono al recupero di migliaia di quintali di acciaio. Ogni anno sono oltre un milione i veicoli che vengono demoliti, in alcuni anni con picchi che hanno superato il milione e 300mila unità.
Quali auto devono essere demolite
Ciò non toglie che in circolazione ci sono ancora molte macchine vecchie, per esempio del tipo Euro 3, se non addirittura più datate. Si tratta di centinaia di migliaia di veicoli che, purtroppo, hanno emissioni inquinanti che vanno ben al di là dei limiti accettabili. Se è vero che quasi tutte le imprese di autodemolizione distribuite sul territorio sono autorizzate, è altrettanto vero che ce ne sono altre in cui a dominare sono l’illegalità e l’abusivismo.
La normativa di riferimento
Per conoscere la normativa di riferimento è necessario consultare il Decreto Legislativo n. 209 del 24 giugno del 2003, che disciplina le modalità di smaltimento dei veicoli. Le auto fuori uso sono ritenute dei rifiuti inquinanti, ed è per questo motivo che possono essere demolite unicamente nei centri di raccolta autorizzati, che sono registrati in uno specifico albo nazionale. Dopodiché il veicolo demolito deve essere cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico, che è l’elenco ufficiale nel quale sono indicati tutti i mezzi in circolazione. Non è il proprietario della macchina, comunque, a doversi occupare di questo compito, in quanto la cancellazione spetta all’ente che ritira il veicolo.