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“Lotte sindacali fuori dal sistema”, appunti dal convegno di Alseno

by La Redazione
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Roma, 30 ott – Si è recentemente tenuto, nella bella cornice del castello di Castelnuovo Fogliani, il convegno “Lotte Sindacali Fuori dal Sistema ieri e oggi”, incontro organizzato dall’Ugl e patrocinato dal Comune di Alseno. Un evento – sviluppatosi esattamente una settimana fa – dal qualche abbiamo preso qualche interessato appunto.

Il sequestro Labate

La serata, introdotta dal nostro Lorenzo Cafarchio e aperta dai saluti del vicesindaco Emiliano Lommi, ha visto – tra studenti, dirigenti sindacali e lavoratori – una partecipazione trasversale. Il cortometraggio “Sequestro Labate, prove tecniche di terrorismo” ha quindi, come si suol dire, aperto le danze. Realizzato da Ugl, al video sono seguite le riflessioni del protagonista. Non solo in merito a quanto accaduto. Nel suo intervento Labate si è focalizzato piuttosto sugli effetti sperati e non ottenuti dalle Brigate Rosse. Se l’obiettivo dei terroristi – che vaneggiarono su legami tra l’organizzazione sindacale e gli interessi della FIAT – fu quello di (provare ad) allontanare i lavoratori dalla Cisnal, il risultato andò in senso diametralmente opposto.

Non solo nessun dirigente sindacale presentò le dimissioni, ma addirittura nuovi elementi si avvicinarono a quel mondo. Il tutto grazie alla determinazione e alla caparbietà della suddetta realtà vicina al Movimento Sociale Italiano. Caratterizzate dalla lucidità di un protagonista della storia sindacale italiana, le parole di Labate – che al contrario di quanto si possa pensare intensificò la propria attività, diventando un esempio – sono proseguite con una serie di considerazioni sul mondo del lavoro e politico nel periodo immediatamente successivo al sequestro e fino ai giorni nostri. Sollecitato dal moderatore, ha concluso rivolgendosi ai giovani dirigenti sindacali presenti. Invitandoli a proseguire nell’attività sindacale cui ha dedicato gran parte della sua esistenza.

Le lotte sindacali e il sistema

Primo di una serie di incontri culturali che Ugl sta organizzando nel piacentino, segnaliamo anche gli interventi di Riccardo Uberti e Pino De Rosa, rispettivamente segretari Ugl-Utl di Milano e Piacenza. Uberti, in Cisnal dal 1988, ricorda quel periodo di transizione tra la fine delle violenze, del pericolo di aggressioni fisiche, e il protrarsi della difficoltà causata dalle numerose aziende che tentavano in tutti i modi di non riconoscere questa scomoda organizzazione sindacale, determinata nella difesa dei lavoratori. Difficoltà che continua tutt’oggi per ragioni molto meno politiche e molto più legate ad interessi di tipo economico. Con la determinazione dei propri dirigenti e soprattutto la crescente fiducia dei lavoratori però Ugl continua a crescere in un panorama che vede l’incrementante sfiducia nei sindacati inseriti nel sistema.

De Rosa, invece, ha voluto evidenziare una sorta di nemesi storica. Il sequestro Labate da parte delle BR trovava ragione nella convinzione secondo la quale la Cisnal, poiché connivente con la “classe dei capitalisti” era di ostacolo alle rivendicazioni “rivoluzionarie” dell’operaismo di sinistra. Ne poteva causare il fallimento in altre parole. E’ stata poi la storia a decretare – al contrario – chi davvero ha ha inciuciato con le aziende e le organizzazioni datoriali ignorando le esigenze dei lavoratori. Proprio Ugl, che continua l’opera nel solco della Cisnal, è l’alternativa credibile che rimane ai lavoratori per essere rappresentati. Le difficoltà incontrate, che vedono spesso e volentieri saldamente legati datori di lavoro e sindacati del sistema, non deve essere percepita come un problema. Ma come un punto di forza che fa di Ugl proprio “l’altro sindacato”.

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