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Idlib (Siria) 24 set – Sarebbero decine di migliaia gli uomini, di nazionalità russa e degli Stati dell’Asia centrale tra cui molte repubbliche ex-sovietiche, affiliati al califfato islamico (Isis) e al fronte Al-Nusra a sua volta emanazione di Al-Qaeda, combattenti in Siria. Tra questi, molti radicali islamici reclutati in Uzbekistan, dove le rivolte radicali del 2006 furono stroncate nel sangue dalla fermissima reazione governativa.
Jafar al-Tayyar (nome di battaglia, evidentemente) era uno di questi: apparentemente poco più che ventenne, volto giovane e pulito e mente malata di Jihadismo, tanto da sacrificarsi volontariamente per la causa infame dei tagliagole, nel caso specifico associati ad Al-Nusra.
Il video di propaganda jihadista lo ritrae piangente, quasi isterico, pochi momenti prima di condurre un attacco suicida contro le difese di un villaggio siriano identificato come Fua, nella provincia di Idlib, per mezzo di un veicolo blindato imbottito di esplosivo.
Le angoscianti riprese mostrano il giovane in lacrime, mentre abbraccia altri militanti che lo incoraggiano con sorrisi e parole: “Jafar, fratello mio, non aver paura. Quando provi paura, pensa ad Allah”, gli dicono in lingua uzbeca, alzando l’indice destri al cielo come per dire “Allah è il più grande”.
“Ho solo paura di non riuscire [a compiere l’attentato suicida]”, risponde il disgraziato Jafar, prima di prendere posto nel blindato e – di lì a poco – svanire in una nuvola di fiamme e fumo in conseguenza dell’esplosione.
https://youtu.be/OCGgv5AvEnk
In questo video ripreso da terra, il narratore spiega che Jafar è stato “il primo volontario della jihad dal Mawarannahr”, nome che indicherebbe la moderna regione del Uzbekistan, Tajikistan, Kyrgyzstan meridionale e Kazahstan sud-occidentale. L’obiettivo della diffusione di queste agghiaccianti riprese da parte del Imam Bukhari Jamaat, formazione jihadista uzbeka affiliata ad Al-Qaeda, sarebbe quello di glorificare i martiri militanti.
L’attacco sarebbe avvenuto il 18 settembre scorso e non è chiaro se qualcuno, oltre l’attentatore, sia rimasto ferito o ucciso.
È disponibile un ulteriore video dell’attacco, realizzato per mezzo di un piccolo drone e diffuso direttamente dal fronte Al-Nusra, in cui l’esplosione è visibile ancora più chiaramente.
https://youtu.be/1D0LxMGQ2sg
Nello stesso giorno di venerdì 18 settembre, sono stati lanciati oltre 200 razzi e condotti altri sei attacchi suicidi con veicoli carichi di esplosivo contro le difese di Fua.
Francesco Meneguzzo
Idlib (Siria) 24 set – Sarebbero decine di migliaia gli uomini, di nazionalità russa e degli Stati dell’Asia centrale tra cui molte repubbliche ex-sovietiche, affiliati al califfato islamico (Isis) e al fronte Al-Nusra a sua volta emanazione di Al-Qaeda, combattenti in Siria. Tra questi, molti radicali islamici reclutati in Uzbekistan, dove le rivolte radicali del 2006 furono stroncate nel sangue dalla fermissima reazione governativa.
Jafar al-Tayyar (nome di battaglia, evidentemente) era uno di questi: apparentemente poco più che ventenne, volto giovane e pulito e mente malata di Jihadismo, tanto da sacrificarsi volontariamente per la causa infame dei tagliagole, nel caso specifico associati ad Al-Nusra.
Il video di propaganda jihadista lo ritrae piangente, quasi isterico, pochi momenti prima di condurre un attacco suicida contro le difese di un villaggio siriano identificato come Fua, nella provincia di Idlib, per mezzo di un veicolo blindato imbottito di esplosivo.
Le angoscianti riprese mostrano il giovane in lacrime, mentre abbraccia altri militanti che lo incoraggiano con sorrisi e parole: “Jafar, fratello mio, non aver paura. Quando provi paura, pensa ad Allah”, gli dicono in lingua uzbeca, alzando l’indice destri al cielo come per dire “Allah è il più grande”.
“Ho solo paura di non riuscire [a compiere l’attentato suicida]”, risponde il disgraziato Jafar, prima di prendere posto nel blindato e – di lì a poco – svanire in una nuvola di fiamme e fumo in conseguenza dell’esplosione.
https://youtu.be/OCGgv5AvEnk
In questo video ripreso da terra, il narratore spiega che Jafar è stato “il primo volontario della jihad dal Mawarannahr”, nome che indicherebbe la moderna regione del Uzbekistan, Tajikistan, Kyrgyzstan meridionale e Kazahstan sud-occidentale. L’obiettivo della diffusione di queste agghiaccianti riprese da parte del Imam Bukhari Jamaat, formazione jihadista uzbeka affiliata ad Al-Qaeda, sarebbe quello di glorificare i martiri militanti.
L’attacco sarebbe avvenuto il 18 settembre scorso e non è chiaro se qualcuno, oltre l’attentatore, sia rimasto ferito o ucciso.
È disponibile un ulteriore video dell’attacco, realizzato per mezzo di un piccolo drone e diffuso direttamente dal fronte Al-Nusra, in cui l’esplosione è visibile ancora più chiaramente.
https://youtu.be/1D0LxMGQ2sg
Nello stesso giorno di venerdì 18 settembre, sono stati lanciati oltre 200 razzi e condotti altri sei attacchi suicidi con veicoli carichi di esplosivo contro le difese di Fua.
Francesco Meneguzzo