Roma, 11 dic. – Era la partita più attesa di questa prima parte della stagione: la Roma di Garcia aveva l’opportunità di dimostrare la maturità giusta per banchettare al tavolo delle grandi. L’imperativo era semplice: ripetere la prestazione dell’andata, quando in Inghilterra era riuscita ad imporre il proprio gioco, pur portando a casa solo un pari. Così non è stato, gli episodi non hanno aiutato la squadra giallorossa e, dopo il vantaggio inglese, la Roma si è spenta. Una Roma incapace di reagire a conferma di un periodo negativo dal punto di vista mentale: la disfatta subita nel doppio incontro con il Bayern Monaco ha tolto alla squadra di Garcia molte certezze, è indubbio.
Nonostante ciò, ieri sera, sono stati gli episodi a fare la differenza. Eppure, riferendosi in ottica più generale alla giornata di ieri, verrebbe da dire: siamo stati surclassati dagli inglesi.
Nel pomeriggio, infatti, all’Agostino Di Bartolomei di Trigoria, anche la Roma dei giovani ha perso contro il Manchester City: la squadra allenata da Alberto De Rossi è stata infatti sconfitta per 0-4 dai giovani inglesi. Nonostante il passaggio del turno (a differenza della Juventus allenata da Fabio Grosso, eliminata dopo aver ottenuto solo una vittoria, ai danni del Malmoe), la pesante umiliazione subita deve, ancora una volta, far riflettere.
Come mai una squadra che sta letteralmente dominando il proprio girone del Campionato Primavera subisce una tale umiliazione? Sottolineiamo: parliamo di una squadra che, nel proprio campionato, ha fatto vedere qualità veramente importanti, condite da un gioco e una personalità da prima squadra.
Quindi, quali sono i motivi? Elementare Watson: in Italia non abbiamo le squadre B. Eh no, sbagliato: nemmeno in Inghilterra le squadre B partecipano a campionati professionisti. E allora?
Certamente i motivi sono tanti e concatenati. Però, ce n’è uno che in Italia spesso si trascura: le strutture. Mentre la Roma spende 33 milioni per Iturbe, mentre il Milan paga ingaggi faraonici a Essien e Torres (per fare due esempi), mentre l’Inter si rinforza con Vidic, il Manchester City, due giorni fa, ha inaugurato la Football Academy, il nuovo centro sportivo della squadra.
Qualcuno penserà: altro che strutture, il problema è che non abbiamo i soldi per comprare i top player!
Mourinho, arrivato all’Inter, si fece ridisegnare il centro di allenamento, creando una distesa unica di campi. Per quale motivo? “L’idea di una distesa unica, tracciabile in diversi campi, ha come prima finalità la possibilità di lavorare su spazi differenti in continuità. Posso programmare in una zona un certo tipo di esercitazione e in una seconda zona un altro tipo di esercitazioni, in questo modo l’intensità del lavoro è molto alta e i tempi di recupero vengono segnati dai passaggi brevi dei calciatori da una zona a una seconda zona”. Mourinho, non a caso conosciuto come Special One, ritiene l’allenamento fondamentale per creare una squadra di successo. E per fare un allenamento di qualità sono necessarie strutture all’avanguardia.
Proprio per questo motivo, la Football Academy risulta essere un progetto eccezionale per creare un team di alto livello per il futuro: sedici campi regolamentari, di cui 9 dedicati al settore giovanile, 450 giocatori dai 6 anni alla prima squadra che si allenano ogni settimana, 40,000 km quadrati di erba artificiale.
In Italia si continua a parlare di limite di stranieri in rosa, di numero minimo di giocatori provenienti dal settore giovanile, di squadre B. Si trascura la cosa fondamentale: per tornare a essere grandi bisogna dare importanza centrale all’allenamento. Aumentare il numero di ore e la qualità di allenamento nei settori giovanili, garantire strutture all’avanguardia per le prime squadre.
“Se si vuole migliorare una squadra, una delle prime cose è proprio il centro sportivo” ha dichiarato Zabaleta il giorno dell’inaugurazione della nuova casa del City. Il patron della squadra, lo sceicco Mansour, lo ha capito prima dei presidenti italiani e, dopo aver passato qualche anno facendo spese faraoniche alla Berlusconi-Moratti di qualche anno fa, ha regalato il futuro ai Citizens. Non ci sono dubbi: surclassati dagli inglesi, purtroppo.
Renato Montagnolo