Roma, 10 mag – Se il Mediterraneo è la culla della civiltà, i due maggiori mari in cui si tuffano le nostre coste, il Tirreno e l’Adriatico, sono un da millenni un vero scrigno di antici tesori sommersi. Oggi attraversiamo il mare Adriatico, tuffandoci nella nostra vecchia costa dalmata dell’attuale Croazia dove, un’altra sensazionale scoperta archeologica, viene celebrata al largo dell’isola di Curzola (Korkula). Conosciuta per essere stata il presunto luogo di nascita di Marco Polo e per esser stata la prima al mondo ad abolire la schiavitù nel 1214, Curzola è una delle destinazioni turistiche più belle e rinomate della Dalmazia.
L’antica isola dalmata di Curzola
Oltre al fascino paesaggistico, però, la terra e le acque che circondano l’isola dalmata sono muti testimoni del suo antico passato. Un passato che parla greco, latino, veneto e italiano come le genti che la hanno abitata nei secoli, ma che offre anche trascorsi sociali ancor più lontani, affondando le proprie radici fin nella preistoria. Nelle antichissime grotte di Vela Spila, vicino alla città di Vela Luka, sempre sill’isola di Curzola, è infatti documentata la vita dell’età della pietra fino a 20.000 anni fa. A Lombarda, invece, altra località dell’isola dalmata, vi è una tavoletta di pietra chiamata Psephisma, le cui incisioni descrivono in dettaglio le origini dell’insediamento greco del VI-III secolo a.C.. Oggi arriva invece l’ultima scoperta, postata su Facebook dall’Università di Zara, che segue la ricerca archeologica subacquea del sito neolitico sommerso di Soline.
Un’antica strada nell’Atlantide adriatica
Sul fondale del mare Adriatico, gli archeologi hanno trovato resti che hanno sorpreso anche loro, sotto i depositi di fango marino, è stata infatti scoperta una strada, che collegava l’insediamento preistorico sommerso dell’antica cultura di Hvar (3500 – 2500 a.C.) con la costa dell’isola di Curzola. Si tratta di lastre di pietra accuratamente impilate, che facevano parte di una via di comunicazione larga quattro metri e che collegava artificialmente l’isola alla costa. Dall’analisi al radiocarbonio del legno trovato nell’ultima campagna, l’intero insediamento è stato datato a circa 4.900 anni prima di Cristo. I nostri più antichi antenati, hanno dunque percorso questa strada quasi 7000 anni fa.
Una scoperta nella scoperta
Ma non è finita qui… Dall’altra parte dell’isola di Corzula, gli archeologi dell’Università di Zara stanno conducendo ricerche sulla zona vicino alla baia di Gradina, nei pressi di Vela Luka. Igor Borzić, il capo della ricerca, ha notato strane strutture nel mare della baia, chiamando l’equipe archeologica che si è tuffata nel sito di Soline e ha quindi ispezionato la parte centrale della baia di Gradina. Anche questo si potrebbe chiamare “un tuffo fortunato”, dato che è stata determinata l’esistenza di un insediamento pressoché identico a quello di Soline a una profondità di 4-5 metri. Nel sito sono stati trovati manufatti neolitici come lame di selce, asce di pietra e frammenti di macine. Questa terra e questo mare, sui quali un tempo sventolava la bandiera del sacro leone di San Marco, continua a stupire il mondo per le sue meravigliose bellezze naturali fuse con una storia antichissima. Proprio come nel resto d’Italia.
Andrea Bonazza
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[…] Un’antica strada nell’Atlantide adriatica – Articolo sull’antica strada scoperta sul fondale del Mar Adriatico, che collegava un insediamento preistorico sommerso con la costa dell’isola di Curzola. […]