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Serate hot per casalinghe al centro d’accoglienza: scoppia lo scandalo nel lucchese

by La Redazione
7 comments

Lucca, 21 ott – Il profugo e la casalinga. No, non è il titolo di una cara vecchia commedia all’italiana, ma uno spaccato di realtà che ci giunge da Camaiore, paese in provincia di Lucca. Lì è stato allestito un centro d’accoglienza presso l’istituto religioso Misericordia. Gli ospiti sono tutti africani. I vicini, però, si sono più volte lamentati per un enorme viavai notturno di macchine e persone. Donne per la precisione, anch’esse africane.

Tuttavia, per il regolamento del centro d’accoglienza è vietato ospitare individui di sesso femminile, sicché – a seguito di un’interrogazione in consiglio comunale – le forze dell’ordine si sono appostate nei pressi della struttura per capire cosa stava succedendo. E così si è scoperto che alla Misericordia i presunti profughi si abbandonavano a serate a luci rosse con proprie connazionali, poi trovate nascoste sotto il letto. Un po’ come in un film con Alvaro Vitali.

Ma non è tutto. Tra le avventrici del centro d’accoglienza, i carabinieri hanno riconosciuto anche molte cittadine italiane. Visto che in un paese ci si conosce un po’ tutti, non è stato difficile riconoscerle. Giovani e meno giovani, alcune anche sposate. Così il centro d’accoglienza della Misericordia si è trasformato in un piccolo bordello. Che ci fossero persone che approfittano del business immigratorio era arcinoto. Ma adesso, nella lista che annovera i vari Soros, Buzzi, ong e quant’altro, possiamo anche aggiungere le desperate housewives di casa nostra.

Elena Sempione

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7 comments

mario 21 Ottobre 2017 - 1:39

non sono donne italiane sono povere derelitte pervertite che poiché i nostri le considerano per cio’ che sono si consolano cosi , immagino che tristezza possano avere dentro dopo ………comunque sono persone che non servono al paese , non sapremmo che farcene di persone cosi

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nemesi 21 Ottobre 2017 - 1:46

in rete si trova un interessante documentario intitolato “rent a rasta” sul fenomeno della prostituzione maschile ad uso femminile in Paesi quali la Giamaica; “stranamente”queste utilizzatrici sono sono quasi mai bellissime,nè giovanissime nè magrissime,ma…fatti (e gusti) loro, se entrambi maggiorenni e consenzienti,problemi zero.

Il punto è che mentre quelle signore vanno in Giamaica a loro spese,il fatto invece di dover contribuire con i miei soldini -fiscalmente parlando- ad incontri esotici tra le nostre carampane e il famoso “profugo scappato dalla guerra” credo sia tantinello diverso anche pensando al mitico “arricchimento interculturale” di cui si spesso favoleggia.

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Tony 21 Ottobre 2017 - 4:54

……..partecipavano anche preti e suorine?…oltre alla ”grana”! Più che ”misericordia” papponi..

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Andrea 21 Ottobre 2017 - 10:55

Ipocrita e illuso chi scrive che non sono anche donne italiane quelle che hanno partecipato alle serate hot con i profughi. Il big bamboo piace alla straniera, all’italiana, alla giovane e alla matura.

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serena 23 Ottobre 2017 - 10:56

zozzone

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ANTERO 23 Ottobre 2017 - 11:23

Un “religioso” lupanare …

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poveracce 23 Ottobre 2017 - 5:28

evidentemente si sollazzavano ma non si possono accomunare tutte le donne di un paese ad una o due mignotte disperate che usano frequentare il centro profughi…..

poi le vedi e scopri che sono delle povere malate di mente

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