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L’ombra dell’Isis su Ismail Hosni, l’italo-tunisino accoltellatore di Milano

by La Redazione
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 Milano, 19 mag. – Ismail Tommaso Ben Yousef Hosni o più semplicemente Ismail Hosni potrebbe essere un sostenitore dell’Isis. La pista dell’antiterrorismo non era prioritaria nella indagini che sono seguite subito dopo l’accoltellamento alla stazione centrale di Milano. Ma ora è spuntato un profilo facebook. Il titolare del profilo è un tale di nome Ismail Hosni, che qualche mese fa ha condiviso un video di un inno dello Stato Islamico, e l’ha commentato in arabo con “il più bell’inno dell’isis che abbia mai sentito in vita mia”.

Ed è stato proprio il farsi crescere la barba, senza i baffi, ad aver destato il principale sospetto tra gli agenti che gli hanno chiesto i documenti. Hosni, per sua stessa ammissione agli agenti che lo hanno arrestato, ha dichiarato di essere rientrato dalla Tunisia nel 2015. Ha anche raccontato di essere andato via dall’Italia da bambino e di non avere più contatti con la madre che vivrebbe in Puglia.

Da allora pare che, nonostante ufficialmente vivesse con la sua disastrata famiglia, vivesse come un nomade, bivaccando in stazione e dormendo in un’automobile in periferia, a Quarto Oggiaro. Nell’auto non è stato trovato nulla: né computer né droga, nonostante avesse precedenti per spaccio.

Lo ha riferito il questore di Milano, Marcello Cadorna, commentando l’accoltellamento avvenuto in Stazione Centrale. Il questore ha anche specificato che l’italo-tunisino “non è assolutamente uno squilibrato”, e che al momento dell’aggressione aveva in tasca due coltelli da cucina, “affilati e pericolosi”. L’aggressione è avvenuta poco dopo le 20, un orario in cui la Stazione Centrale è ancora molto frequentata da passeggeri e pendolari.

I pm dell’Antiterrorismo ora stanno verificando che il profilo facebook rinvenuto di questo Ismail Hosni appartenga allo stesso Ismail Hosni che ha accoltellato i due militari e l’agente della Polfer in Stazione Centrale a Milano. Si stanno inoltre muovendo per capire se l’aggressore avesse contatti con gli ambienti del radicalismo islamico. Dalla Digos hanno spiegato che durante l’interrogatorio, che si è svolto tranquillamente, Hosni “non ha mai fatto riferimenti a Isis e radicalismo islamico”. Tuttavia le indagini sulla sua rete relazionale proseguono.

 

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