Home » Ma quali accordi, Israele è già pronto ad un altro anno di guerra

Ma quali accordi, Israele è già pronto ad un altro anno di guerra

by Andrea Grieco
0 commento
guerra

Roma, 8 mag – Le operazioni militari dell’esercito israeliano vanno avanti. Nonostante l’avvicinamento negli scorsi giorni verso un possibile accordo, mediato da Egitto e Qatar, tra Hamas e Israele, le forze dell’Idf sono pronte ad entrare a Rafah, ultima città all’estremo sud della Striscia di Gaza. Le intenzioni del governo di Israele sono chiare: la volontà è quella di portare ancora avanti il conflitto sul territorio palestinese senza alcun tentennamento, tregua o dubbio alcuno. A nulla sembra essere servito l’ennesimo intervento del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, il quale, da tempo esposto contro Tel Aviv, ha apostrofato come “intollerabili” le attività dell’esecutivo guidato da Netanyahu. Guerra quindi.

Pronto il piano per almeno un altro anno di guerra

Lo Stato ebraico ha già affermato, stranamente, che la guerriglia di Hamas non cesserà con l’operazione (già data per assodata) a Rafah ma che il comando militare ha stabilito un piano di guerra della durata di almeno un altro anno. “Non inganneremo l’opinione pubblica. Anche dopo che ci saremo presi cura di Rafah ci sarà il terrorismo. Hamas si sposterà a nord e si riorganizzerà”, queste le parole di Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano. Dichiarazioni che contraddicono la tanto sbandierata “guerra lampo contro il terrorismo” utilizzata da Israele per giustificare uno degli interventi militari più violenti dell’intera storia del territorio. Un assist servito su di un piatto d’argento per il governo in carica (sull’orlo della caduta e vincolato solamente al proseguo del conflitto), il quale vedrebbe la propria vita allungarsi.

Continua la farsa degli accordi

Nonostante questi sviluppi, la farsa dei tentativi di stabilire un cessate il fuoco riprende. I negoziati al Cairosono ripresi, questa volta con la presenza aggiuntiva di una delegazione di Israele che siederà al tavolo con Egitto, Qatar e Hamas. In tutto questo gli Usa e l’Unione europea titubano tra voci dissonanti e nessun reale impegno politico.

Andrea Grieco

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati