Washington, 21 giu – Credevamo di aver toccato il fondo della violenza verbale con Edoardo Albinati che si lascia sfuggire l’inconfessabile desiderio di molti astiosi democratici. Quello di assistere alla morte di qualcuno, magari un bambino, sulla nave Aquarius carica di immigrati, «per vedere cosa succede nel nostro governo». E invece questo tipo di intellettuali di sinistra, falsamente intrisi di buoni sentimenti che sotto la superficie celano le più immorali pulsioni, non si fa mancare nulla nemmeno dall’altra parte dell’oceano, dove le prese di posizione non hanno nulla da invidiare a quelle che abbiamo sentito nel Bel Paese.

La polemica, come prevedibile, è scoppiata immediatamente: gli utenti di Twitter sono stati i primi a chiedere seri provvedimenti per le affermazioni di Fonda, ricordando che minacciare funzionari governativi è un crimine e come tale va perseguito. I tweet incriminati sono stati rimossi dall’autore, ma il numero di screenshots era tale che nemmeno la tesi della “fake news” ha retto più di poche ore. Fortunatamente, sono stati molti anche gli attivisti anti-Trump indignatisi per le parole oscene scritte dall’attore 78enne, già al centro delle polemiche nel 2009 per aver dichiarato che il regista hollywoodiano Roman Polanski, condannato per violenza sessuale su una tredicenne, «non è un criminale».
A fine mese uscirà nei cinema il suo nuovo film e si attende un massiccio boicottaggio. Il titolo è “Boundaries” (Confini). Ciò che queste persone vorrebbero abbattere tra gli Stati, avendoli ormai oltrepassati nella vergogna.
Alice Battaglia
"Vorrei il figlio di Trump in una gabbia di pedofili": quei tweet-choc di Peter Fonda
				261
				
 
 
 
 
				
                
					                
				            
         
			         
														 

 
															
5 comments
Un vecchio cocainomane frocio e comunista, una deiezione umana,una lurida
ameba indegna………. Possa crepare con dolore. Auguri.
[…] “Vorrei il figlio di Trump in una gabbia di pedofili”: quei tweet-choc di Peter Fonda Il Primato Nazionale […]
io credo che quandi adori e stravedi per il “diverso da te” a prescindere (dalle nostre parti normalmente un Africano) in realtà non sei affatto “buono” come vorresti credere,ma al contrario proietti la tua profonda negatività e disagio usando un allogeno,che a questo punto diventa una specie di inconsapevole “testimonial” dei tuoi complessi o della tua perversione.
Quella di “un bambino in una gabbia di pedofili”,è una uscita che appartiene sicuramente a questa seconda categoria.
Da vomito.
La merda è molto più profumata di questo essere indegno e forse , visto il pensiero che gli è venuto, pedofilo