Roma, 8 gen – Emanuele Fiano non ci sta. Dopo che, insieme allo ius soli, la fine della legislatura ha consegnato alla storia anche la sua proposta di legge sugli accendini con l’effigie del Duce, il deputato Pd decide comunque di proseguire la sua personale (e fondamentale) battaglia contro il “pericolo fascista”.
Il nuovo terreno di scontro scelto dal delegato alle riforme dei dem è, a questo giro, la manifestazione che ha visto migliaia di persone scendere in piazza per commemorare i 40 anni dalla strage di Acca Larentia. Una manifestazione che si tiene ogni anno dal 1978, ma che oggi diventa evidentemente un problema per la tenuta dell’ordine costituzionale. E che è strettamente legata al tema dei sacchetti biodegradabili per la frutta.

Leggere per credere: “Mentre vi indignate per i sacchetti bio, intanto la destra va avanti. A passo di marcia, con il saluto romano, ieri a Roma”, scrive Fiano, scegliendo di denunciare in questo modo il dilagante populismo (quello che si indignerebbe per i sacchetti da due centesimi) responsabile, par di capire, della rinnovata forza di movimenti come CasaPound. Sarà uno shopper a far crollare la democrazia?

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