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Altaforte, Pd e M5S difendono Lagioia: “Non si tocca. È il direttore ideale per il Salone del libro”

by Ilaria Paoletti
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Roma, 14 mag -Dopo l’attacco del segretario leghista Fabrizio Ricca che ha dichiarato: “Nicola Lagioia deve dimettersi, lui e il suo direttivo” e le numerose critiche ricevute dal mondo della cultura e della polemica per la gestione della presenza alla casa editrice Altaforte al Salone del libro di Torino, diretto da Nicola Lagioia, arriva la levata di scudi del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle.

Chiara Appendino, sindaco di Torino per i pentastellati, reagisce vigorosamente: «Non permetteremo alla Lega di distruggere il lavoro di tre anni col quale abbiamo faticosamente salvato il Salone. Nicola Lagioia, direttore della rinascita del Salone, non si tocca, è patrimonio della città. Se la Lega vuole prendersela con qualcuno se la prenda con chi si è assunto la responsabilità politica della scelta, ovvero la sottoscritta». Anche Sergio Chiamparino ci mette del suo e ribadisce: «Lagioia non si tocca, ha saputo raccogliere l’eredità del Salone, rilanciarla, rafforzarla. È il direttore ideale in questo momento e per i prossimi anni. Ci sono i risultati a dimostrarlo».

La sottosegretaria del Mibac Lucia Borgonzoni però non ci sta: «Tutta questa storia è cominciata quando Christian Raimo, consulente di Lagioia, ha fatto su Facebook la sua lista di proscrizione. Ha puntato il dito su Buttafuoco, Giuli, Borgonovo, Francesco Giubilei e altri. Una lista talmente antidemocratica che chi non si indigna non ha capito cos’è la democrazia». E continua: «Raimo si è dimesso e posso dire che non me ne importa nulla, ma il Salone non ha mai chiesto scusa né preso le distanze da uno dei componenti dello staff del suo direttore. Lagioia è ancora in tempo per scusarsi: ci sono persone che dopo quella lista sono state minacciate di morte o hanno vissuto il Salone sorvegliate dalla Digos. Mi stupisco che Chiamparino e soprattutto Appendino non si siano resi conto della gravità di quel gesto. La polemica è cominciata tutta lì. Non valuto il Salone bello o brutto, un successo o un insuccesso. Valuto antidemocratica quella lista».

Ilaria Paoletti

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2 comments

paolo 14 Maggio 2019 - 9:53

come ogni uomo di buon senso sa,
è quando tacciono le parole,che le cose si fanno DAVVERO pericolose.

se tu non permetti alla gente di parlare,di
fare cortei,di presenziare a convegni,
le censuri alla radio,nei comizi,nelle televisioni,sui giornali,
se pretendi di tappargli la bocca sempre e dovunque,
e non gli dai rispetto,
e non gli dai considerazione…
va a finire che un giorno di questi gli parte la bile e rispetto,considerazione
e visibilità se li prendono a forza di legnate.

è questo che questa nazi-sinistra vuole?

perchè ci arriveremo…
ed anche presto se si continua così:
se butta nell’acido come prevedo,
io mi trasferisco in qualche altro paese
e tutti questi idioti sinistrati si arrangeranno
a cercare di pacificare e rimontare il paese…
schivando nel contempo
agguati,spranghe,sassate e proiettili.

ma contenti loro….

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Salone del libro, Appendino indagata: l’accusa è concorso in peculato - AllNews24 16 Giugno 2019 - 9:52

[…] infatti, è stato inserito nel registro degli indagati per quanto riguarda una consulenza per il Salone del libro. L’accusa è quella di concorso in peculato. È stata la stessa Appendino a darne notizia: «Per […]

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