Roma, 12 ott – Niente Silvio Berlusconi al Famedio di Milano. Almeno, per qualche sparuto migliaio di “attivisti” che, secondo quanto riporta il Giornale, hanno lanciato anche una petizione per evitare l’intitolamento al defunto Cavaliere.
No a Berlusconi al Famedio
Nessun Berlusconi inciso sul Famedio del Monumentale di Milano. Una decisione, quella del nome del Cavaliere parte del Pantheon, che per dire la verità aveva trovato il parere favorevole di tutti, perfino del sindaco Beppe Sala. D’altronde, arrivati a certi livelli, è difficile che l’antiberlusconismo prosegua, dal momento che il soggetto in questione non esiste più. Sala e compagni non hanno più motivo di irrigidirsi e quindi, per dirla in gergo, “bona”, insomma. D’altronde, a Milano l’ex premier aveva costruito addirittura due quartieri, la sua storia imprenditoriale si era in qualche maniera fusa con una storia anche civile e sociale. Troppa presenza “storica” insomma, difficile da ignorare anche per il più irriducibile. Almeno così si credeva.
La petizione su Change.org
La mamma degli antiberlusconiani è sempre incinta, potremmo dire. Magari partorendo altri antiberlusconiani. Noi ci eravamo augurati che questo processo fosse alla fine, provando ad essere ottimisti. Ma se la politica “de sinistra” di un certo livello non ha più grossi motivi per impuntarsi con Berlusconi, su Change.org un classico e intelligentissimo “Not in my name”, pregno di originalità, riecheggia come ai bei tempi che furono. Tremila menti illuminate sostengono la petizione. “In questo caso essa scaturisce dal lungo elenco di vicende (non solo penali) che hanno notoriamente appannato il profilo del personaggio. Il quale, beninteso, non va demonizzato dopo la morte ma neanche può essere santificato a dispetto della storia”, si legge. Insomma, essere iscritto tra i personaggi famosi e illustri sarebbe “santificare”. Non ci risulta che Camillo Benso Conte di Cavour sia mai stato fatto santo, ma magari gli intelligenti ne sanno più di noi.
Alberto Celletti