Roma, 25 giu – Il concordo preventivo è realtà per l’Atac, la società di trasporti capitolina. La procedura scelta dall’amministrazione Raggi e dalla municipalizzata  per tentare di uscire dalla crisi è stata finalmente decretata dal Tribunale fallimentare di Roma.

“Primo passo per risanamento”

L’Atac ha emesso una nota a margine di questa decisione del Tribunale: “Il decreto giunge al termine di due anni di intenso lavoro per l’azienda e per tutti coloro che sono stati e sono tuttora coinvolti nel percorso di risanamento e rilancio del trasporto pubblico di Roma, e rappresenta allo stesso tempo l’inizio di un nuovo ciclo di vita dell’azienda”.

Nominati i liquidatori

Il Tribunale ha  quindi emesso il decreto di omologa, nominando liquidatori gli avvocati Giuseppina Ivone e Lorenza Dolfini e la dottoressa Franca Cieli: si occuperanno di liquidare, appunto, i beni ceduti ai creditori con il concordato.

Simioni (Atac) “Si chiude una fase”

Il Presidente di Atac Paolo Simioni dichiara: “Il decreto di omologa rappresenta la conclusione di un’impresa avente una complessità e dimensione unica in Italia, per le dimensioni e per i temi trattati, nonchè per il settore in cui opera Atac“. Aggiunge, poi, Simioni: “Come sempre succede, chiusa una fase se ne apre un’altra: ora l’esecuzione del concordato dovrà seguire le previsioni del piano, ma i dati a consuntivo sia dell’esercizio 2018 che dei primi quattro mesi del 2019 confermano le previsioni del Piano e indicano che siamo sulla strada giusta. Certo, i problemi non mancheranno, ma abbiamo energia e determinazione per superarli, come fino ad ora è avvenuto. Oggi è un giorno importante per Atac e, un po’, credo anche per la città di Roma”.

E la Raggi esulta

Virginia Raggi sembra proprio felice di questo decreto: “Oggi è un giorno di svolta per il trasporto pubblico di Roma. Per migliorare la qualità della vita dei cittadini. È la dimostrazione che Roma ce la sta facendo ad uscire dal baratro in cui è precipitata dopo decenni di malapolitica. Bastano solo pazienza e determinazione e i risultati arrivano. Questo è solo uno dei tanti frutti che contiamo di raccogliere dopo tanto lavoro”. E di pazienza i romani ne hanno avuta sin troppa, tra bus isreaeliani vecchi di dieci anni, stazioni metro chiuse per mesi e roghi quotidiani di bus.

Ilaria Paoletti

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