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Bello Figo, il troll venuto a prenderci per il culo e divenuto icona dell’immigrazione

by Adriano Scianca
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Bello FigoRoma, 19 gen – Bello Figo continua a far parlare di sé. Il “musicista” (per così dire) suonerà all’Astoria di Torino il 21 gennaio. La data è già sold out. Le ultime tre date dei concerti in giro per il Paese, tuttavia, sono state infatti annullate “per gravi minacce”. Del resto c’è chi dice che l’annullamento delle date delle sue esibizioni sia una trovata pubblicitaria: chi è che dovrebbe prendersi la briga di “minacciare” un locale che ospiti un evento del genere? Nessuno, a meno che non si scambino le parole in libertà di qualche commento sui social come un reale pericolo per l’incolumità dell’“artista” (come sopra).

Ma chi è, Bello Figo? A dispetto dei suoi brani trash in cui si spaccia per profugo appena sbarcato, il tizio vive in Italia da più di 10 anni, è arrivato in aereo, ora abita a Parma, anche se è originario del Ghana. Non è un vero musicista, non possiede alcun talento artistico, tranne la capacità di diventare un meme. Insomma, un tormentone virale sulla rete. Qualche anno fa aveva fatto il pieno con il nome di Gucci Boy. “La gente cliccava i miei video – racconta in una vecchia intervista – e tutti parlavano di me. Solo che a un certo punto se uno cercava Gucci su Google usciva la mia faccia. E allora gli avvocati mi hanno mandato una mail, chiedendo di cancellare il profilo. Ma mica potevo perdermi tutte le visualizzazioni, no? Così a gennaio 2013 sono finito in Tribunale, con Gucci abbiamo raggiunto un accordo e adesso ho un altro nome”. Il nuovo nome è Bello Figo, complimento auto-attribuitosi con fare sfrontato.

Ma tutta la sua produzione è all’insegna della provocazione. Per esempio tramite la riproposizione degli argomenti solitamente usati contro gli immigrati, ma in chiave fintamente positiva. Quindi Bello Figo canta “vogliamo soldi o wi-fi”, “io non faccio l’operaio, non mi sporco le mani in Italia..”, “Io non pago afito”. Oppure invita a votare “sì” al referendum costituzionale “perché Renzi ci dà la figa bianca”. Il bello è che i brani non ci provano neanche a somigliare a vere canzoni, si tratta di un ammasso di suoni disarticolati con testi cadenzati senza alcuna metrica o logica. Tempo fa fu invitato in una trasmissione dove trollò alla grande Alessandra Mussolini, che si indignò prendendolo sul serio. Per questo divenne ancora di più l’idolo di una certa sinistra “anti-populista”. Ma proprio qui sta il paradosso: uno che è venuto a prenderci per il culo (“Io scherzo sull’immigrazione. Finché non è vietato io continuo a farlo”, ha detto a Striscia la Notizia) e a fare soldi con le visualizzazioni su YouTube (che si contano a milioni), alla fine riesce comunque a polarizzare l’opinione pubblica e finisce per politicizzarsi suo malgrado. Rolling Stone l’ha definito “l’artista più politicizzato d’Italia”.

È un meccanismo tipico della società dello spettacolo mescolata con le dinamiche di internet: se reciti per finta il ruolo di un personaggio, ma questo viene creduto vero, allora diventi vero. Accade quindi che Bello Figo, che ironizza per fare caciara sui sedicenti profughi che bighellonano e fanno incazzare gli italiani, diventi veramente l’icona di uno scontro politico reale. Anche se i soldi che incassa dalla pubblicità sono molto superiori ai famosi 35 euro al giorno.

Adriano Scianca

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10 comments

nemesi 19 Gennaio 2017 - 3:27

in effetti musicalmente i PUBLIC ENEMY erano tutt’altra cosa;

ma anche GIOVANOTTY a questo punto non scherzava:

” è qui la feffta ? “

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Bombardiere 19 Gennaio 2017 - 6:19

Il problema non è Bello Figo. Il problema è una società che dà peso, comunque, a un uomo di razza inferiore. Lasciatelo cantare.

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Paolo 19 Gennaio 2017 - 7:28

In effetti, la cosa migliore sarebbe indubbiamente ignorarlo.

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Audrey 19 Gennaio 2017 - 7:00

Com’è che si dice, “avanguardia di uno stile di vita”?

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Marco 19 Gennaio 2017 - 7:07

cantare? Canta? O insulta, da lurido delinquente?

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Anonimo 19 Gennaio 2017 - 10:20

Non è un delinquente. È un negro. Un lurido negro.

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dan 19 Gennaio 2017 - 11:16

più che far schifo lui in quanto bestia negra, ci sono i liberalisti ritardati con le loro fobie antirazziste. Entrambi sono tumori da estirpare

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Mirko 20 Gennaio 2017 - 9:27

Il giorno in cui gli Italiani ritrovata un pò di dignità e di coraggio rimanderanno questo signore a casa sua a forza di calci nel culo e, accorsi i suoi difensori d’ufficio li spediranno al suo seguito, sempre a calci in culo, ebbene quel giorno sarà un gran giorno.

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palermo 24 Gennaio 2017 - 10:28

non lo cagate è un personaggio che cavalca le nefandezze del popolo italiano. ma prima di prendersela con lui la gente dovrebbe prenderesela con se stessa…..

chiesa , politici al governo del paese, sindacati… se si usassero le energie per contrastare dialetticamente e politicamente queste “istituzioni” sarebbe meglio.

questo qui ignoratelo… se perde interesse è solo un bene.

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Il polemizzatore rampante 7 Febbraio 2017 - 2:04

“Negro” “Lurido delinquente” “bestia ritardata”. Wow, credevo di essere sul mio adorato e affidabilissimo giornale di destra ma credo di aver sbagliato strada ed essere finito alla festa delle cinghiate di CasaPound.

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