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Cannabis, la Cassazione: “Anche se light la vendita è reato”

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 11 lug – Se c’è effetto drogante, è vietata la vendita anche dei derivati della cannabis. Le Sezioni Unite della Cassazione, hanno così fissato i limiti della legge 242 del 2016 nelle motivazioni della sentenza emessa a fine maggio. Una legge che aprì le porte alla nascita di migliaia di cannabis shop in tutta Italia. Dopo le polemiche degli ultimi mesi, a partire dalla presa di posizione di Matteo Salvini, adesso i giudici hanno precisato: quello che serve verificare non è la percentuale di principio attivo, ma “l’idoneità in concreto” a produrre un “effetto drogante”.

Secondo la Cassazione dunque “non vale la legge sulla coltivazione per la commercializzazione di prodotti a base di cannabis sativa, in particolare foglie, infiorescenze, olio, resina, ma vige il testo delle droghe (Dpr 309/90)”, di conseguenza la vendita di derivati della cannabis sativa è illegale. La sentenza depositata ieri dalle Sezioni Unite, afferma che è “illecita” la “cessione”, la “messa in vendita”, la “commercializzazione al pubblico” a “qualsiasi titolo” di “foglie, infiorescenze, olio e resina”, ovvero di tutti i derivati dalla coltivazione della cosiddetta cannabis light.

No a scriminante del livello di Thc

Al contrario, sempre secondo i giudici, “la coltivazione della cannabis è consentita senza necessità di autorizzazione ma possono essere ottenuti esclusivamente prodotti tassativamente elencanti dalla legge 242 del 2016: possono ricavarsi alimenti, fibre e carburanti ma non hashish e marijuana“. La Cassazione ha specificato poi che non sarà possibile invocare la scriminante, come previsto dalla legge 242 del 2016, del livello di principio attivo Thc sotto lo 0,6%. Questa vale soltanto “per il coltivatore”, al fine di salvaguardare i casi in cui la maturazione del prodotto faccia innalzare i livelli di principio attivo.

Alessandro Della Guglia

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Loredana 11 Luglio 2019 - 4:52

Anche perche i furbacchioni di light ne vendevano poca ma a fianco mettevano quella forte ne davano a quintali.W SALVINI

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Cesarer 12 Luglio 2019 - 12:36

In questo caso bravissimi quelli della cassazione; l’Italia non deve diventare un popolo di rintontiti in grado di essere manovrati a piacere dalle elite straniere occulte che si sono comperate il paese.I giovani sono la forza del cambiamento e se si mettono in un angolo ad accannarsi nessun cambiamento puo’ avvenire.Per quanto riguarda i meno giovani anche loro devono contribuire attivamente a cambiare le cose in meglio dato che finno ad oggi l’Italia è stata depredata ed è lo zimbello di questa europa da cui dovremmo uscire al piu’ presto prima che finisca la nostra nazione

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Luca 12 Luglio 2019 - 3:31

Va commercializzata sotto il controllo statale come in Colorado e Massachussets, nessuna legge riuscirà a mai a ridurre minimamente il consumo perchè questa sostanza è universalmente percepita come non pericolosa. Controllarne la vendita consentirebbe di raccogliere miliardi di dollari di gettito. Pensare che la cannabis sia lo strumento di potenze occulte straniere è davvero grottesco. Non esiste un burattinaio dietro a ogni cosa che non va in Italia. In alcuni casi potrebbe anche essere colpa degli italiani. Non è sempre colpa della UE o di qualche agente esterno. Va bene presidiare i confini e perseguire la preferenza nazionale, ma vedere poteri occulti ovunque è da ricovero dai.

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