Milano, 16 set – Non soddisfatto di tutti gli errori sin qui commessi e che lo hanno trasformato nello zimbello politico della Lombardia, il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, cerca di uscire dal vicolo cieco in cui l’ha cacciato la festa nazionale di CasaPound contrattaccando alla cieca.
Appena i militanti di Cpi se ne sono andati, il primo cittadino ha dato mandato di blindare tutta la struttura e non far entrare nessuno. Senonché, all’interno della tensostruttura, c’erano ancora materiali relativi al catering e ad altri fornitori, che nulla sapevano della querelle politica e chiedevano solo di tornare in possesso dei loro beni.
Alla fine i carabinieri della locale stazione hanno dovuto far presente ai funzionari del comune di Castano che stavano commettendo un abuso trattenendo materiale non di loro proprietà e neanche di CasaPound, ma di semplici operatori commerciali.
Ma c’è di più. Ora la polemica è sui presunti danni alla tensostruttura lasciati dai “barbari” della tartaruga frecciata. Del resto se si dà l’autorizzazione per una festa preparata nell’arco di qualche mese e poi la si ritira il giorno prima, è ovvio che si mettono gli organizzatori nella posizione di doversi arrangiare.
Al termine della kermesse, tuttavia, CasaPound ha mandato un furgone per fare le pulizie finali dell’area e un fabbro per cambiare le serrature rotte per motivi di sicurezza. La polizia locale a presidio dell’area, tuttavia, ha comunicato che le ferree disposizioni del sindaco sul fatto che nessuno potesse entrare. È stato il Comune di Castano, quindi, a far in modo che le riparazioni e le pulizie finali non venissero completate, come si vede dal video diffuso da CasaPound Milano. Per Pignatiello, questa festa assume sempre più i caratteri dell’incubo interminabile…
Castano, l'ultima del sindaco: si lamenta dei danni e non fa entrare chi li ripara
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