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Centro oncologico di Aviano: la vergogna dei tagli a sanità e ricerca

by La Redazione
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Aviano, 18 ott – Nei giorni scorsi i ricercatori del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano hanno organizzato un volantinaggio all’ingresso della struttura e si sono astenuti dal lavoro per il resto della giornata. Tutto ciò è avvenuto per protesta contro il nuovo regolamento sulle borse di studio deliberato recentemente dalle direzioni del CRO. Dopo l’approvazione della legge di bilancio della nuova riforma per la ricerca sanitaria, i ricercatori degli IRCCS e degli Istituti Zooprofilattici sono ancora senza garanzie per il futuro.

Dal 31 dicembre i co.co.co. inizieranno a scadere e il CRO ha dichiarato che non è sua intenzione rinnovare i contratti; sempre più contestata, quindi, la legge “Piramide” che di fatto non risolve il problema del precariato ma anzi contribuisce ad esso, dato che di 149 ricercatori attivi al Centro di riferimento Oncologico di Aviano, solo 1 su 5 sarebbe in possesso dei requisiti per ottenere il tempo determinato, mentre per gli esclusi non ci sono garanzie di futuro. È inaccettabile che chi contribuisce al mantenimento e alla cura della nostra salute debba vivere con borse di studio da 1000 euro, che non essendo contratti di lavoro ma finanziamenti agli studi e alla formazione professionale, non tutelano i titolari di esse che quindi restano esenti da contributi pensionistici, malattie o maternità.

L’assessore alla Sanità del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi recentemente aveva dichiarato “nella consapevolezza che dalla qualità del lavoro dei ricercatori […] deriva l’efficienza del servizio sanitario regionale” e specificato che è “Compito della politica e delle istituzioni è quello di mettere chi è impegnato nella ricerca nell’ambito sanitario nelle condizioni di svolgere adeguatamente il proprio lavoro, a beneficio della qualità della vita dei cittadini”. Anche il consigliere regionale di Forza Italia, Mara Piccin, si è espressa a favore dei ricercatori dell’istituto di ricerca, facendo sapere che depositerà “un’interrogazione urgente rivolta al presidente Massimiliano Fedriga per sapere se è nell’intenzione dell’esecutivo regionale sollecitare il governo nazionale affinché provveda alla celere adozione degli atti indispensabili”; mentre il senatore di Fratelli d’Italia Luca Ciriani, ha portato all’attenzione del Senato della Repubblica “l’insostenibile situazione dei ricercatori precari del CRO di Aviano e di molti altri istituti di ricerca”.

Risulta comunque curioso che si trovino fondi per l’acquisto di un macchinario (ndr. macchinario per la radiologia a protoni, una cura avanzata per la cura dei tumori), per quanto sia utile alla cura del malato, dal costo di circa 30 milioni ma nel contempo non vengano garantiti dei posti di lavoro destinati alla ricerca per almeno 149 persone. Parliamo di uno dei metodi di assunzione più abusati negli istituti di ricerca e il CRO ne è un chiaro esempio in quanto ha dichiarato, implicitamente, di voler continuare ad usare questo metodo per sopperire alla necessità di figure specializzate escludendo l’utilizzo di contratti veri e propri.

Sarah Zilli

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Raffo 18 Ottobre 2018 - 10:11

Tutto giustissimo, se fosse proprio così………. La sanità del Friuli dopo anni di cura piddina è allo sbando, male organizzata e politicizzata………. Per cui bisogna dare tempo ai nuovi arrivati di rivedere il tutto………ricordo inoltre che la parola ricercatore non è sinonimo di progresso e cura……..con grande rispetto voglio ribadire che il sistema ricerca scientifica/cura/poli sanitari è tutto da rifondare…….il tutto detto con franchezza e pacatezza da chi ha avuto il padre morto per cancro.

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