Kiev, 12 giu – Ci sono, ad oggi, quasi 20.000 post su Instagram che includono l’hashtag #ExclusionZone. Alcuni di questi contengono citazioni dalla serie della HBO, Chernobyl, che sta mietendo un successo incredibile, ma la stragrande maggioranza, purtroppo, sono fotografie prese dall’area che fu evacuata nell’aprile del 1986 a seguito del disastro nucleare e dove ancor oggi è molto pericoloso per la salute vivere.
Il successo della serie Chernobyl
Il turismo verso i siti di calamità naturali è stato tradizionalmente un qualcosa per chi ama il brivido, tuttavia l’esposizione di Chernobyl della Hbo ha comportato un aumento di visitatori nell’area incredibile rispetto alla pericolosità che ancor oggi è parte integrante del sito. SoloEast Tours, un’agenzia di viaggi ucraina, ha riportato un “aumento del 30% dei turisti che si recano nell’area nel maggio 2019 rispetto allo stesso mese dell’anno scorso” e afferma che “le prenotazioni di giugno, luglio e agosto sono aumentate di circa il 40% da quando la HBO ha mandato in onda lo show”.
Influencer e tragedie
La cosa più inquietante, forse, è che dietro quest’ossessione “Chernobyl” non c’è la volontà di assaporare in prima persona la sensazione di straniamento dato da un luogo congelato nel tempo, bensì ci sono interi set di immagini dalla fattura professionale che mostrano cosiddetti influencer mettersi in posa tra macerie e case abbadonate, magari indossando maschere antigas o addirittura tuta bianche con un perizoma in vista. Oppure, ancora, gruppi di uomini in tuta dell’esercito che puntano pistole verso il cielo che emettono pennacchi di fumo colorato dai razzi.
Le stesse dinamiche di Auschwitz
Mentre la serie della HBO ha fedelmente ricreato l’Ucraina dell’era sovietica, le immagini caricate dai visitatori sembrano più una visita in una sorta di Disneyland distopica: mentre, invece, a Chernobyl molti esseri umani hanno perso la vita e quelli che sono sopravvissuti hanno lasciato indietro i propri ricordi e i propri averi. Il senso di quello che sta accadendo è lo stesso di ciò che avviene con i turisti che saltano e si mettono in posa artistica nei memoriali per l’Olocausto di Berlino o ad Auschwitz. La realtà non ha più significato, mentre apparire al meglio sui social è diventata la nuova vocazione religiosa del presente.
Ilaria Paoletti