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Ci mancavano gli abbracci via internet: arriva la “pelle elettronica”

by Alberto Celletti
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scoperta pelle elettronica

Roma, 24 feb – Alla pelle elettronica qualcuno aveva pure pensato in passato. Sicuramente, l’avranno immaginata gli appassionati di fantascienza. Non tutti, crediamo, avrebbero pensato che potesse arrivare una concreta applicazione. Eppure, i ricercatori di Science Advances, dell’Università della città di Hong Kong, sono arrivati a tradurla in realtà.

Pelle elettronica: avete letto bene

“Morbida e senza fili”, si legge sull’Ansa, quasi fosse uno spot pubblicitario, parlando della pelle elettronica, ovvero un dispositivo tecnologico in grado di riprodurre le percezioni tattili e, di conseguenza, di consentire interazioni bidirezionali. Il passaggio successivo non può che essere diretto ad internet, e per farlo non è necessaria certamente una laurea scientifica ma la semplice curiosità. A confermare ciò che tutti deduciamo è tuttavia lo stesso Yu Xinge, professore associato al Dipartimento di ingegneria biomedica: “”Con il rapido sviluppo della realtà virtuale e aumentata, la vista e l’udito non sono sufficienti per ricreare un’esperienza immersiva: la comunicazione tattile potrebbe essere una rivoluzione per interagire nel metaverso”.

E-skin e futuro dell’interazione

Esistono già oggi, come si legge, numerose interfacce che simulano il tatto, ma in modo ancora incompleto: la e-skin, ovvero la pelle elettronica, dispone invece di 16 attuatori flessibili combinati in uno spazio molto ridotto (paragonabile a quello di un cerotto). Gli attuatori ricevono un segnale elettrico che viene convertito in digitale, che viene trasmesso via Bluetooth agli attuatori della pelle elettronica indossata da un altro utente, il quale a sua volta reagisce. In parole povere: abbracci virtuali in grado di riprodurre il tatto.

Secondo Xinge, “la nostra e-skin può comunicare con dispositivi Bluetooth e trasmettere dati tramite Internet con smartphone e computer per eseguire trasmissioni di segnali tattili a distanza ultra lunga”. E conclude: “Amici e familiari in luoghi differenti potrebbero usarla per ‘sentirsi’ l’un l’altro. Questa forma di tocco supera i limiti dello spazio e riduce notevolmente il senso di distanza nella comunicazione umana”.

Alberto Celletti

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