Roma, 2 apr – Caro Silvio, cosa sarebbe peggio, vivere da mostro o morire da uomo perbene? Evidentemente il quesito non ti sarà balzato in mente, impegnato a restare a galla nelle sabbie mobili della politica italiana, tra un Nazareno e l’altro, tra un’uscita incoerente e l’altra, come da alcuni mesi a questa parte hai abituato il pubblico italiano. L’uomo politico è oggi più che mai un uomo di spettacolo, e come tale, deve capire il momento esatto in cui entrare e uscire di scena, non pensando di poter restare sul palcoscenico per l’eternità. Ebbene Silvio Berlusconi di quel palcoscenico ha deciso di fare un eremo, non sforzandosi nemmeno di creare una classe dirigente o di riempire di contenuti un partito portato avanti dal perenne Deus ex machina. Sfatiamo un mito: non è assolutamente vero che i delfini abbiano tradito puntualmente il Cavaliere, è stato egli stesso, come un moderno Crono a “divorarli” ad uno ad uno per non esserne spodestato e continuare a dominare la scena politica.
E’ altresì vero che il carisma e la complessità del personaggio Berlusconi lo abbiano reso nel tempo un’icona dell’italiano medio, in grado di rispecchiarsi in lui, negli atteggiamenti e nelle passioni, sebbene questo ritratto sembri perlopiù svanito: chi avrebbe mai pensato di rivederlo andare in Europa ad elemosinare legittimità politica dopo il golpe del 2011? E’ infatti cronaca di questi giorni l’incontro tra il cavaliere e Frau Merkel, segno tangibile di un uomo sul viale del tramonto che cerca una patente di presentabilità da leader europei in passato tanto osteggiati.
Il vero problema di Berlusconi è l’eterno rievocare il 94’, erigendolo a modello politico per approssimativamente i prossimi mille anni, sebbene questo governo sia durato meno di qualche sigaretta e abbia prodotto il nulla assoluto. I berlusconiani, o presunti tali, vivono dunque nell’eterno ricordo del passato, di quella vittoria storica ed inaspettata arrivata dall’unione di anime inconciliabili che una volta al governo non ha prodotto nulla di notabile: il governo non è un fine, ma uno strumento.
Ciononostante, a distanza di ventitré anni, si rievoca ogni giorno il centrodestra unito quale insieme mitologico di europeisti e presunti euroscettici, anche se la realtà venga smentita dai fatti: Forza Italia chiede a gran voce il proporzionale semplicemente per essere l’ago della bilancia di qualsiasi governo. L’inganno viene così occultato nel proporzionale puro, utile al Cavaliere per restare al centro della scena politica e decidere o meno la stabilità di un eventuale governo, certificando l’incoerenza di chi fino al 2013 chiedeva il maggioritario per avere una maggioranza solida e poter governare senza essere puntualmente buttato giù dai giochi di palazzo.
L’incoerenza e la mancanza di strategia politica è evidente in Sicilia, dove tra un cannolo e il continuo rievocare il fantastico 61 a 0, Forza Italia ha deciso di non celebrare le primarie per non perderle, preferendo consegnare la Sicilia ai grillini piuttosto che creare un pericoloso precedente per gli alleati. Sempre nell’isola, i berlusconiani hanno deciso di seguire la linea di Totò Cuffaro sostenendo un ex (mica tanto) democratico come Fabrizio Ferrandelli nella corsa a sindaco di Palermo, cercando per l’ennesima volta un papa straniero.
La scorsa settimana ha suscitato non poco clamore l’endorsement di Renato Brunetta per Emmanuel Macron, in grado – a suo dire – “di unire il meglio della sinistra e del centro”, l’appoggio ad un ex banchiere di Rothschild, candidato ideale dell’establishment mondiale, fa così cadere la maschera di Forza Italia, a favore dell’élite dominante in chiave antilepenista. Viene dunque spontaneo chiedersi quanti secondi possa impiegare Berlusconi ad appoggiare un governo di responsabilità nazionale con il centrosinistra per arginare partiti non allineati al sistema o comunque euroscettici.
Oggi Berlusconi è una copia sbiadita di se stesso, vive nei ricordi ormai lontani dal Silvio che annichiliva il duo Santoro-Travaglio recuperando dieci punti percentuali o che faceva guerra agli euroinomani rivendicando con orgoglio la propria politica estera: le luci si stanno spegnendo, è tempo di uscire di scena.
Claudio Perconte
10 comments
E’ certo che sia un eroe sbiadito…….. Io penso che sia stato un approfittatore incallito…… Non ha fatto niente nel 1994……… Ha pensato a se stesso con le leggine per la sua azienda che è nata con milano 2 e l’appoggio di quel personaggio chiamato craxi……….. Si è disobbligato con alcuni avvocati facendoli sedere a Roma……… Il suo ricordo mi sembra un poco in ombra. salutoni.
Egregio Dr. Perconte non ho idea chi lei sia ma credo fermamente che si voglia fare pubblicità gratuita dicendo delle corbellerie colossali.
In linea generale concordo con la Sua analisi , Anonimo non ha capito un bel niente.
Ha salvato le sue aziende dal fallimento, si è divertito con delle giovincelle , ha sistemato amici e belle donne in parlamento e se ne è fregato di tutto il resto
nel 1994 berlusconi ha vinto ma ….. perche’ ha promesso la creazione di un milione di posti di lavoro (io ne avrei promesso due milioni di posti di lavoro ma zero (zero !!) leggi “ad personam” pro aziende berlusconiane ($$$$$$$$$$$).
Silvio Berlusconi , Matteo Renzi, Gianfranco Fini, Massimo D,Alema ecc. ecc. ecc. cosa cambia, niente. Non gli importa a nessuno degli Italiani gli importa di stare ai piani alti dove hanno tutte le comodità, privilegi e potere. Noi italiani ci illudiamo della destra o della sinistra, è come tifare chi all’inter o chi alla iuve e mettiamoci anche il milan, i tifosi si scannano e i giocatori guadagnano. Poveri noi.
il popolo non ti ripaga. non c’è niente da fare , la storia l’hanno letta e studiata anche i politici e si comportano di conseguenza. E’ necessario insegnare nelle scuole l’etica ed avere delle leggi che consentano di mettere fuori gioco per sempre i corrotti ed i corruttori. Se un funzionario pubblico vine preso con le mani nel sacco, va licenziato e i suoi discendenti diretti vanno interdetti anche loro da qualsiasi ufficio pubblico, così un padre ci penserà cento volte prima di rubare e sopratutto rubare il futuro ai figli.
Silvio berlusconi. Mi ha sempre ricordato un personaggio dell avanspettacolo ai tempi dello smeraldo..erano patetici con i loro smoking a lustrini la loro brillantina e il loro incedere da bulletti.ecco X me lui è sempre stato così ,uno spaccone ridicolo è un po’ penoso quando faceva il casanova.. uomo di stato aihime…..
ogni popolo a i governanti che si merita !!!!!
x ambro , analisi ineccepibile . Più che poveri noi direi che i fessi
siamo noi che andiamo o chi va allo stadio , o ai gran premi e via
dicendo . Una realtà amara .