Home » Cresce l’inflazione, mentre gli stipendi restano fermi: mai così bassi dal 1983

Cresce l’inflazione, mentre gli stipendi restano fermi: mai così bassi dal 1983

by Filippo Burla
0 commento

stipendi carovitaRoma, 2 apr – Che la leggera spirale inflattiva, con i prezzi del paniere tornati a crescere, non fosse effetto di una inflazione ‘positiva’ era già chiaro da tempo. Oggi arriva la conferma da parte dell’Istat: a febbraio, su base annua, gli stipendi da lavoro dipendente crescono di un misero +0,3%, il dato più basso dal 1983 e cioè da quando esistono serie storiche al riguardo.

La scarsa dinamica delle retribuzioni – che a dispetto della teoria monetarista sono, nella realtà, il principale motore dell’inflazione – era già chiara dagli ultimi dati: i prezzi aumentano solo a causa ad apporti esterni, come ad esempio quello dei beni energetici che scontano la fiammata al rialzo nei valori del petrolio, tornato stabilmente attorno ai 50$ al barile dopo i minimi assoluti del 2016. E’ la più classica delle inflazioni ‘cattive’, non dovute ad alcuna ripresa economica ma importata a tutti gli effetti.

Si allarga così la forbice fra stipendi e prezzi visto che, sempre a febbraio, questi ultimi sono cresciuti dell1,6%. Un divario che si allarga sempre più dopo i dati già non positivi del mese scorso. Segno che la politica di svalutazione interna – passata alla storia come ‘austerity’ – fa ancora sentire i suoi effetti, complici anche i numerosissimi contratti di lavoro scaduti e non rinnovati. Primo fra tutti quello della pubblica amministrazione, congelato da tempo e che porta con sé il poco invidiabile record del 100% dei lavoratori del comparto in attesa di un rinnovo che, se arriverà, sarà solo fra molti mesi.

Filippo Burla

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati