Roma, 2 apr – C’è già chi parla di ‘Cencelli a Cinque Stelle’, in riferimento al celebre ‘manuale’ (in verità mai esistito) di spartizione delle poltrone e degli incarichi di governo nell’Italia della prima repubblica. Un accostamento, quello fatto da Repubblica, decisamente azzeccato per l’amministrazione di Virginia Raggi, alle prese con le nomine dei vertici di Acea, la più grande municipalizzata romana.
E chi ha scelto il primo cittadino per rinnovo del consiglio di amministrazione della società? Per la carica di Ad il nome è quello di Stefano Donnarumma, alla presidenza andrà invece Luca Lanzalone, mentre fra i vari consiglieri spuntano i nomi di Gabriella Chiellino, Liliana Godino e Michela Castelli. “Carneade, chi era costui?”: don Abbondio potrebbe venierci in aiuto, dato che si tratta di personaggi sconosciuti ai più. Non fosse per un tratto comune: come rivela Giovanna Vitale del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, sono tutti espressione delle varie correnti che, sia pur sotto traccia, si stanno affrontando da qualche la giovane avvocato è diventata sindaco di Roma.
Partiamo da Donnarumma, il cui nome sarebbe stato sponsorizzato da Marcello De Vito, che a Palazzo Senatorio è in ‘quota’ Roberta Lombardi, la verace deputata che non ha mai nascosto le antipatie nei confronti della Raggi. Quest’ultima si consola con Lanzalone, che a buon diritto rientra tra i suoi ‘fedeli’. Il potente assessore alle partecipate Massimo Colomban entra nella partita con la Chiellino, sua concittadina, mentre la Godino arriva direttamente da Genova, caldeggiata dal leader dei Cinque Stelle in persona.
Un vero e proprio ‘spoils system’, per usare la terminologia anglosassone. O meglio, per dirla com’è: spartizione di potere e poltrone a seconda degli interessi di tutti gli attori in gioco. Nulla di nuovo si dirà, normale prassi politica. Vero: e il Movimento Cinque Stelle è ormai entrato perfettamente nel meccanismo.
Nicola Mattei