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“Cosa c**zo c’entra l’antifascismo con Sanremo?”: ce lo chiediamo anche noi, caro Cruciani

by Aurelio Del Monte
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Roma, 7 feb – Per chiedersi cosa centri l’antifascismo con Sanremo non serve essere dei fini studiosi della politica ma individui appartenenti alla schiera dei “normali”. E tra i “normali” in tal senso, c’è sicuramente Giuseppe Cruciani, non certo un fine intellettuale, il quale fa la domanda più scontata dell’universo al conduttore del festival Amadeus. Una banalità che in questo mondo di idiozie, però, finisce per avere perfino risalto.

“Cosa c’entra l’antifascismo con Sanremo”: ce lo chiediamo anche noi, caro Cruciani

Il commento è alla sparata “antifascista” di Amadeus e Marco Mengoni durante la conferenza stampa di presentazione del festival, nel corso della quale i due si sono dichiarati “antifascisti” (“così, de botto, senza senso” per usare espressioni romanesche) e per completare il quadretto si sono messi pure a cantare “Bella ciao”, ovvero l’inno mai cantato durante la cosiddetta resistenza ma diventato non si capisce bene come suo simbolo. Comunque Cruciani, nella puntata di ieri del celebre programma radiofonico La Zanzara, ha posto la questione che qualsiasi “normormale” si porrebbe: “Amadeus, che bisogno c’è di dichiararsi antifascista e cantare “Bella ciao”, qual è il motivo?”. Poi, certo, si lascia andare a stilomi non esattamente da galateo, imperversando con “che ca…o c’entra con il festival di Sanremo?”, e poi ancora: “È la solita pu…nata!”. Ma torniamo all’incipit: in un mondo di ritardati mentali, un’osservazione semplice come l’acqua che scorre pura da un torrente assume il valore di una scoperta sensazionale…

Basta accendere il cervello per capire che stiamo allevando generazioni di stupidi

Sì, stiamo allevando generazioni di completi imbecilli. Educati all’antifascismo praticamente a caso, ormai tirato in ballo in modo randomico e senza alcun pretesto logico. Tanto per aggregarsi, tanto per farsi notare. Il Giornale ipotizza addirittura che fosse un modo “velato” per attaccare il governo Meloni dagli ambienti dell’Ariston, ma francamente appare ancora più senza logica ed è difficile concordare. Poi, per carità, la rincorsa infinita verso l’idiozia ha dimostrato in passato di non avere limiti, quindi potremmo anche immaginare uno scenario di questo tipo…

Aurelio Del Monte

 

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