Roma, 1 ago – I mezzi di informazione non fanno che ripetere fino alla nausea come l’immigrazione sia positiva, come rifugiati e immigrati vadano accolti a braccia aperte. Chiunque viva nel mondo reale, però, sa benissimo che le cose stanno diversamente. Un esempio ulteriore dei danni dell’immigrazione viene dall’Austria, un Paese che assieme alla Germania nel 2015 ha accolto centinaia di migliaia di rifugiati dalla Siria e che adesso sta pagando un prezzo altissimo per questa scelta.
Immigrazione, i danni alle scuole in Austria
A Vienna i figli degli immigrati rappresentano il 70% degli alunni che frequentano le scuole e il fatto che nessuno di questi bambini parli tedesco crea problemi enormi agli insegnanti: non è difficile intuire come sia la stessa qualità dell’insegnamento a risentirne. Se questo non fosse gia’ abbastanza grave il 90% delle aggressioni che avvengono nelle scuole della capitale sono commessi proprio da figli di immigrati. E non è questione di stigmatizzare lo straniero, è semplicemente logica, considerando la mentalità completamente diversa degli extra-europei e l’utopia impossibile dell’integrazione.
Insegnanti in fuga
Il problema non e’ presente solo a Vienna ma anche in altre grandi città austriache dove è alto il numero di immigrati. La situazione è diventata cosi’ insostenibile che molti degli insegnanti stanno abbandonando queste scuole perché non riescono a lavorare. Quanto sta accadendo in Austria è uno degli esempi di come l’immigrazione crei più problemi che benefici, ma ovviamente alle lobby globaliste non conviene far sapere la verità. Non è un caso che questa notizia non circoli molto…
Quanto sta accadendo oltre le Alpi carniche non è un caso isolato, visto che altri Paesi europei stanno avendo gli stessi problemi. In alcune scuole italiane esistono difficoltà per via dell’immigrazione a dimostrazione ennesima, semmai ce ne fosse bisogno, che l’accoglienza illimitata non può essere interpretata in altro modo se non quello della follia.
Giuseppe De Santis