Roma, 22 mar – Sul Covid non ci mollano. Non sembrano averne alcuna intenzione. Almeno a giudicare dalle dichiarazioni del sottosegretario alla Salute Andrea Costa, riportate oggi dall’Ansa.
Covid, neanche la guerra distrae: non ci mollano
“Con la fine dello stato di emergenza il nostro Paese non è fuori dalla pandemia, assolutamente no.Siamo solo in una fase di gestione diversa. Anche per quanto riguarda la struttura centrale: non c’è più il commissario Figliuolo alla guida, ma tutta la rete e la struttura logistica che è stata improntata in questi anni rimane ed è a disposizione del Paese, pronta in caso di necessità”. Andrea Costa a SkyTg24 rilancia il buon vecchio allarmismo che, per carità, la guerra in Ucraina aveva offuscato fin troppo. Non conta nulla quello, non contano i decessi in caduta libera, non conta neanche la scadenza del maledettissimo stato di emergenza il 31 marzo: “Non è che smantelliamo tutto con la fine della emergenza. Siamo ancora in pandemia e il virus continua a circolare”.
Una frase che suona più o meno tradotta così: “Non smantelliamo tutto, per non smantellare niente”. Si vedrà. Certo, i segnali non sono positivi. Ma forse qualche speranza c’è. Vediamo quale.
Il punto vero: la terza dose?
Ascoltando il resto delle dichiarazioni di Costa, però, forse, si intravede la luce. Una luce contorta, ma pur sempre tale. Perché il sottosegretario afferma pure che “oggi dobbiamo completare la somministrazione della dose booster per circa 7 milioni di italiani, perché è proprio la terza dose che ci protegge di più dalle conseguenze gravi della malattia. Detto questo, dobbiamo guardare alle prossime settimane con prudenza e responsabilità ma anche con fiducia perché oggi il 92% della popolazione è vaccinata e questo ci permette di affrontare il futuro con maggiore serenità”.
Bingo. O meglio, non proprio. Ma se non altro, il punto reale pare essere proprio l’ennesimo booster, rimasto “a metà” nella somministrazione e narrazione ufficiali, e necessitante di importanti “smaltimenti”. Si potrebbero, in altre parole, interpretare pure come “dichiarazioni finali”. Ma questa triste esperienza non ci ha insegnato ad essere ottimisti.
Stelio Fergola
4 comments
Secondo me #Costa può andare a fare in #Covid
Case farmaceutiche fallite tipo #AstraZeneca devono chiudere non essere trascinate distraendo fondi pubblici che potrebbero essere utilizzati in maniera molto migliore ad esempio per manutenere scuole e strade che versano in condizioni pietose.
Comunque una indagine-verifica a questo punto andrebbe fatta. Non è che buona parte dei profitti finiti nel mondo finanziario che sostiene le BigPharma sta finendo a sostenere la folle, infame contrapposizione al mondo russofono ? Dal estremismo della siringa all’ estremismo tombale del piombo… Il mondo medicale di fatto si è parecchio sviluppato grazie ad aziende belliche riconvertitesi dopo il ’45 ed ora che fa, si ritrova forse a dover ricambiare?
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..é dura dover rinunciare al posto fisso ben pagato..