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Cpi Italia, il comunicato e la risposta ferma alle “accuse” su Acca Larenzia

by La Redazione
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Casapound sede Acca Larenzia

Roma, 26 ago – Casapound risponde con fermezza, tramite un comunicato, all’ultima,  incredibile “inchiesta” proveniente dalla stampa mainstream di sinistra: l’argomento è ancora Acca Larenzia, ancora una volta. Un polverone inutile tirato su sia dal Pd che dagli “amici” Carlo De Benedetti, i giornali da lui stesso controllati (come Domani), o generosamente finanziati ai “bei tempi” (la Repubblica). Pubblichiamo il comunicato del movimento emesso stamattina.

Casapound, il comunicato risponde alle “accuse” su Acca Larenzia

CasaPound, paradossali attacchi da Pd e De Benedetti: spieghino piuttosto finanziamenti milionari, truffe e malaffare con fondi pubblici

Roma, 26 agosto – “Ormai non passa giorno che i giornali di De Benedetti o del gruppo Gedi, fino a qualche anno fa di proprietà della tessera numero uno del Pd, non puntino il dito su di noi. Inchieste insensate, come quella sulla sezione di Acca Larenzia, per la quale evidenziamo solo una cosa: denaro di privati versato alle casse pubbliche a fronte della dismissione dell’immobile. Ma soprattutto dossieraggi, nomi e volti di nostri militanti incensurati sulle prime pagine dei giornali, da Roma a Torino, per fatti di assoluta irrilevanza che vengono pompati e ricostruiti ad arte per colpirci. È in atto una vera strategia subdola che mira allo scioglimento di un movimento che da 20 anni opera alla luce del sole, senza scheletri nell’armadio e né padrini né padroni”.

“Che tutto ciò arrivi dal cittadino naturalizzato svizzero De Benedetti”, continua la nota, “è paradossale e sarebbe anche esilarante se non parlassimo del principale rottamatore e svenditore, insieme al suo amico Prodi, degli enti pubblici ed industriali italiani”.

“Ma alla regia dell’accanimento mediatico contro CasaPound c’è soprattutto un partito, il Pd, che ha un’idea del patrimonio pubblico contigua all’esproprio: solo a Roma ha morosità con Ater per 740 mila euro di canoni e quindi occupante moroso di decine di sedi, alcune nei quartieri più prestigiosi della città a sottolineare l’indole salottiera a danno della proprietà pubblica. Come se non bastasse, lo stesso Pd ha utilizzato diversi milioni di euro del Pnrr per acquisire stabili occupati abusivamente da centri sociali e regalarli proprio agli occupanti: parliamo principalmente dello stabile al Porto Fluviale di Roma, costato 11 milioni di euro e dell’immobile occupato divenuto sede del partito Potere al Popolo a Napoli costato altri 16 milioni di euro. Senza dimenticare poi il progetto di ristrutturazione e regolarizzazione del centro sociale Askatasuna di Torino, da sempre riferimento degli anarchici recentemente denunciati per assalti ai cantieri della Tav. Ma tornando a Roma e al mondo legato all’estrema sinistra in stretta contiguità col Pd, non si possono omettere gli ingenti finanziamenti pubblici ad associazioni come il Cinema America, che solo lo scorso anno ha ottenuto circa 450 mila euro dal Comune di Roma del sindaco Gualtieri o al patrimonio immobiliare pubblico, di Inps ed Ater, concessi al partito di Frantoianni, quest’ultimo moroso di oltre 350.000 euro solo nella Capitale e di immunità parlamentari concesse alle amiche”.

“Insomma, è piuttosto singolare che in tutto questo le inchieste e le prime pagine dei giornali si concentrino su una donazione di alcune migliaia di euro di una fondazione privata, per l’acquisto di una sezione storica dove sono stati assassinati – ancora senza giustizia – tre ragazzi negli anni ‘70, quando poi milioni di euro di denaro pubblico vengono utilizzati, con ben altri legami e intrecci di potere e malaffare, dal Pd e dai suoi amici evasori e destinati a centri sociali, estrema sinistra e quant’altro”.

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