Secondo questo report, la crescita dei contratti di lavoro a tempo indeterminato รจ stata principalmente determinata dagli sgravi contributivi per tutto il 2015, ridotti poi nel 2016. La crescita tendenziale dellโoccupazione (+1,1%; pari a duecentotrentanovemila occupati in piรน), infatti, รจ โquasi totalmente ascrivibile allโincremento di posizioni a tempo indeterminato, quelle registrate dall’Inps sono +457mila e tale incremento, particolarmente significativo e concentrato nei trimestri a cavallo tra il 2015 e il 2016, ha avuto effetti duraturi di trascinamento nei trimestri successiviโ. Finito lโeffetto della decontribuzione piena, il trend si รจ invertito. Tra il secondo e terzo trimestre 2016, infatti, si registrano: โSessantaseimila occupati dipendenti in piรน, che a fronte degli 80mila indipendenti in meno, portano il saldo occupazionale in negativo (-14000)โ.
Un altro dato che fa riflettere รจ quello che riguarda la disoccupazione giovanile. Cala lโoccupazione per gli under 34, che segnano -55000 occupati nel terzo trimestre, mentre il tasso di occupazione sale per gli adulti di 35-49 anni e si registra ancora una crescita sostenuta tra gli over 50. In pratica, aumentano i lavoratori che, pur volendo andare in pensione, non hanno ancora maturato i requisiti per ricevere lโassegno dallโInps. Certo, fa ben sperare il calo degli inattivi (-528000) in un solo anno. Attenzione, perรฒ a trarre conclusioni affrettate. La nota del ministero specifica, infatti, che questo dato รจ dovuto anche “alla riduzione complessiva di individui nella fascia di etร 15-64 anni a causa dellโinvecchiamento della popolazione”.
Solo i voucher crescono in maniera esponenziale ed ininterrotta: nei primi nove mesi del 2016 i voucher venduti sono stati 109,5 milioni, il 34,6% in piรน rispetto allโanalogo periodo dellโanno precedente. Inoltre รจ assai magro il guadagno di chi viene pagati con questi buoni da dieci euro lordi. ย Nel documento possiamo leggere che: โI voucher incassati nel 2015 (quasi ottantotto milioni) corrispondono a circa quarantasettemila lavoratori annui full-time e rappresentano solo lo 0,23% del totale del costo lavoro in Italia. Il numero mediano di voucher riscossi dal singolo lavoratore che ne ha usufruito รจ ventinove nellโanno 2015: ciรฒ significa che il 50% dei prestatori di lavoro accessorio ha riscosso voucher per (al massimo) 217,50 euro netti”.
Questi dati sullโoccupazione, perรฒ, non devono stupire. Con una crescita economica misurata in decimali come si puรฒ pensare di far aumentare il numero degli occupati. Insomma, per quale motivo un imprenditore dovrebbe assumere nuovo personale se non ha niente da fargli fare? La decontribuzione, รจ stata una grande sanatoria per mettere in regola migliaia di lavoratori. Il jobs act, dunque, รจ stato un fallimento? Finora sicuramente: Sรฌ. Comunque, attendiamo con ansia di comparare i dati sullโoccupazione del 2015 con quelli del 2016.
Salvatore Recupero