Il suo portavoce, Ernesto Abella, ha tentato di tamponare lo scandalo, spiegando: “Diciamo solo che si tratta di ‘una leggenda metropolitana”. Ma già alcune settimane fa Duterte aveva ammesso di avere ucciso delle persone durante la sua carriera da sindaco di Davao, durata 22 anni, dicendo di essere andato a volte in moto cercando qualcuno da uccidere. Allora Duterte aveva argomentato che quelle uccisioni facevano parte di legittime operazioni di polizia e alcuni senatori lo hanno avvertito che rischia l’impeachment per questo tipo di affermazioni. Il 22 dicembre, la Commissione per i diritti dell’uomo nelle Filippine ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per gli omicidi di tre criminali, uccisi dalle forze di polizia al di fuori di qualsiasi processo. Inoltre, l’Alto commissario per i diritti dell’uomo dell’Onu, Zeid Ra’ad al Hussein, ha affermato che nei casi in oggetto si tratta “chiaramente di omicidi”. La replica di Duterte era stata conciliante: “Brutti stronzi, noi paghiamo i vostri salari. Non ditemi cosa devo fare, idioti, sono il vostro datore di lavoro. Non parlatemi così, figli di puttana”.
Roberto Derta
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