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Cure domiciliari, scontro Stramezzi-Pregliasco. E Sgarbi entra a gamba tesa (Video)

by Cristina Gauri
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Roma, 30 set — Scontro durissimo tra il virologo «di regime» Fabrizio Pregliasco e il dottor Stramezzi, medico chirurgo e volontario del gruppo «Medici Covid19» del Ministero Salute. Uno di quei medici che i malati di Covid li curano a domicilio, mettendo da parte il famigerato protocollo della «tachipirina e vigile attesa» che ha condannato alla terapia intensiva (o alla morte) migliaia di italiani.

Da una parte la spocchia insolente e gli insulti di chi ha fatto del terrorizzare e colpevolizzare gli italiani la propria fortuna mediatica, dall’altra un medico che da un anno e mezzo è in trincea e può testimoniare la realtà delle cure domiciliari e il loro successo. Lo scontro tra i due è avvenuto ieri sera a Non è L’Arena, la trasmissione di La7 condotta da Massimo Giletti. Dulcis in fundo, arriva anche Sgarbi a dire la sua e «smascherare» Pregliasco.

L’arroganza di Pregliasco 

Tema del dibattito, le cure domiciliari. «Vorrei parlare delle cure. Le cure esistono ed è medicina», attacca Stramezzi. «Ma quale medicina, sono delle considerazioni assurde, ho letto quello che scrive ed è demenziale e anche pericoloso» lo insulta Pregliasco. E lo ribadisce pure: «Delle prescrizioni demenziali per i malati Covid».

Il protocollo di cura domiciliare

Stramezzi passa a spiegare il protocollo messo a punto in un anno e mezzo di cure sul campo. «Il virus è una malattia respiratoria che entra nell’alveolo, crea l’infezione e va a minare altre cellule, non solo quelle del polmone. Noi dobbiamo abbassare l’infiammazione e bloccare il suo ingresso nelle cellule. I farmaci? Qualsiasi antinfiammatorio, ovviamente la cura è in base al paziente. Vitamina C insieme alla K2» per integrare.

Ma Pregliasco ribatte subito in maniera sprezzante. «Tutti approcci che non sono dimostrati di efficacia», «Insieme agli antinfiammatori anche gli antibiotici», prosegue Stramezzi. E qui il virologo s’imbufalisce: «Gli antibiotici non si devono usare! È sbagliatissimo. L’ha detto il mondo, non l’ho detto io». Ma se anche nel protocollo (pubblicato su rivista scientifica) messo a punto dal dottor Remuzzi del Mario Negri è previsto l’uso di antibiotici… Ma niente, Pregliasco non demorde, interrompendo il medico mentre tenta di spiegare l’utilizzo degli antibiotici. «Questa è una teoria completamente demenziale». «Un giorno forse leggerà qualcosa anche lei», risponde Stramezzi.

Sgarbi entra a gamba tesa (e bastona Pregliasco)

A questo punto si inserisce Sgarbi, che spezza una lancia in favore del medico. «Stramezzi, così come altri, che sono colleghi di Pregliasco, siccome non hanno accettato la dottrina del Dio vaccino li avete trattati come delle mer*e!». Poi, rivolgendosi a Pregliasco: «Lo stai facendo tu con lui, hai detto 4 volte “demenziale”». «Ne sono totalmente convinto infatti!», risponde sprezzante Pregliasco.

Sgarbi contrattacca: «No, no, non è demenziale è una cura. Forse sbagliata ma non è affatto demente, lui è un uomo colto». Ma Stramezzi «è un testimonial negativo perché dice queste cose quando è un collega medico». Il sindaco di Sutri attacca Pregliasco: «Eh ma anche tu sei negativo perché tu hai distribuito, come tutti in televisione, la paura per una malattia che è di gran lunga meno importante del cancro». E qui il virologo cala la maschera. «Era necessaria, ci voleva [la paura, nda], era una malattia pericolosa», si giustifica così. Sgarbi prosegue: «Non hai detto “non fumate!” Lo Stato ha tenuto aperto le tabaccherie e ha proibito di andare in bicicletta all’inizio», ricorda il deputato.

Cristina Gauri

 

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1 commento

Prof. Massimo Sconvolto 30 Settembre 2021 - 10:16

Io sono già un po’ oberato da impegni legali ma una denuncina contro ignoti
https://www.ilprimatonazionale.it//scienza-e-tecnologia/tachipirina-pericolosa-malati-covid-studio-boccia-ricetta-speranza-209169/
per valutare se vi sia qualcuno colpevole di lesioni personali e forse anche di omicio, magari pure di procurato allarme e sequestro di persona visti gli arresti domiciliari del 2020 senza nessuna sentenza?

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