Roma, 29 set – Grazie alle esportazioni di petrolio e gas l’Algeria è uno dei paesi più ricchi dell’Africa ed esistono buone possibilità che nei prossimi anni possa diventare un paese ad alto reddito. Per tale motivo non deve sorprendere il fatto che molti africani emigrano in questo paese in cerca di fortuna ma lungi dall’accoglierli tutti le autorità algerine usano il pugno di ferro per espellerli al fine di proteggere le sue frontiere e tutelare i suoi cittadini.
L’Algeria usa il pugno di ferro
A tale proposito è degno di nota il fatto che da gennaio ad agosto del 2024 l’Algeria ha respinto 20 mila immigrati africani rimandandoli in Niger e tra questi ci sono anche donne e bambini. Molti di questi immigrati clandestini sono stati arrestati in retate nei luoghi in cui vivono o lavorano oppure al confine con la Tunisia, mandati nella città di Tamanrasset che si trova al sud dell’Algeria e poi messi nei camion per essere rispediti in Niger dove vengono poi presi in carico dalle autorità nigerine e questo per i più fortunati visto che altri vengono abbandonati nel deserto. La giunta militare che governa il Niger ha protestato vivamente contro l’Algeria per il trattamento disumano riservato agli immigrati ma le autorità algerine hanno respinto le accuse e continuano con le espulsioni ignorando anche gli appelli delle ONG che si occupano di assistere questi clandestini. Quanto succede in Algeria dimostra che se c’è la volontà politica è possibile espellere tutti gli immigrati che arrivano alle frontiere e se può farlo l’Algeria può farlo anche l’Italia che ha molte più risorse del paese nordafricano.
Giuseppe De Santis