Roma, 26 apr — Platinette è la dimostrazione del fatto che non è obbligatorio aderire alle piagnucolose — e pericolose — istanze della comunità Lgbt se si è omosessuali. Si può rimanere menti libere dalla dittatura del pensiero unico, indipendentemente da quello che si fa in camera da letto. E la drag queen, al secolo Mauro Coruzzi, non si fa problemi a stigmatizzare abomini come utero in affitto o adozioni gay puntando il dito contro gli enormi privilegi mediatici della «casta» Lgbt.
Platinette: i veri discriminati sono gli eterosessuali
Da un anno a questa parte, poi, non si tira mai indietro quando si tratta di criticare aspramente la deriva liberticida legata a una possibile approvazione del Ddl Zan. «I veri discriminati oggi sono gli eterosessuali e chi li difende; ormai sono una razza in estinzione». Esordisce così Platinette in un’intervista pubblicata stamattina da Libero. «Negli anni ’70 — ricorda — mi esibivo con un gruppo di travestiti da tregenda e mi tiravano addosso i pomodori al Festival dell’Unità». Un’epoca in cui la sinistra aveva altri protetti da coccolare, prima di passare recentemente a gay e immigrati. In quegli anni, la discriminazione verso i «diversi» era palpabile. Ma ora la battaglia è vinta. «Non per essere omosessuali, bensì per quello di essere come ti pare». Tutto, dai mass media alle multinazionali, fa a gara per adeguarsi alle istanze Lgbt e politicamente corrette. Ormai, «sono gli etero a essere discriminati».
1 commento
Uno dei pochi gay che abbia molto sale in zucca e una cultura a livelli di Paolo Poli.’