Roma, 9 feb – In un festival accompagnato da mille polemiche sul maschilismo e dominato dall’identità gender fluid di Achille Lauro alla fine ha vinto Antonio Diodato, nato ad Aosta da una famiglia di origini pugliesi e poi cresciuto a Taranto: bella gavetta, bel portamento e bella voce e pure una bella propensione al sostegno delle cause Lgbt e delle Ong trasporta migranti.
La colonna sonora per Ozpetek
Diodato, infatti, non solo è l’ex fidanzato di Levante (altra cantante in gara che ha portato un brano ispirato ai bullizzati e che si è lamentata per la poca rappresentanza femminile al Festival) ma si è anche preso cura della colonna sonora dell’ultimo film di Ferzan Ozpetek La Dea Fortuna con Che vita meravigliosa: “Ho letto la sceneggiatura e sono rimasto colpito da quanto in realtà il brano fosse già una fotografia del film” racconta Diodato. ll film di Ozpetek parla di una coppia omosessuale che si ritrova suo “malgrado” a diventare famiglia per due bambini. “Per fortuna anche Ozpetek ha avuto la mia stessa sensazione, tanto che quando ha ascoltato la canzone ha esclamato: ‘Questa è la canzone che serve per il mio film!” racconta Diodato.
Dal Primo Maggio alle Ong
Non solo: come molti artisti nostrani, oltre alla indubbia gavetta musicale, Diodato ha fatto anche la classica trafila buonista. Il 1º maggio 2013, ad esempio, si è esibito a Taranto per il concerto del Primo Maggio a sostegno del risanamento ambientale della città originaria della sua famiglia e dove ha vissuto la giovinezza e, va da sé, è anche un sostenitore della Mediterranea Saving Humans. Come si esprime questa solidarietà? Ad esempio aderendo a un “progetto di comunicazione sociale” della Ong: “una linea di magliette dal forte valore simbolico, ognuna delle quali creata per metà con le divise degli equipaggi di Alex e Mare Jonio, le navi di Mediterranea, e per metà con quelle di personaggi pubblici che sostengono il loro operato, cucite insieme”.
Un parterre de roi
Tra i personaggi pubblici che aderiscono a tale iniziativa troviamo: Valeria Solarino, Vauro Senesi, Sandro Ruotolo, Diego Passoni, Lino Guanciale, Gianmarco Saurino, Sio, Kasia Smutniak, Roy Paci e ovviamente Diodato. E, a sua volta, la Ong ha deciso di ringraziare il cantautore con un post su Twitter che lo ritrae mentre indossa una delle loro magliette.
In effetti mancavano le Ong a Sanremo
Niente di sorprendente, anzi, è quasi incredibile come Diodato una volta sul palco e agguantato il trofeo sanremese abbia deciso di ricordare la città di Taranto e tutti i problemi connessi con l’Ilva invece di spendere due parole per la lotta delle Ong come quella dei suoi amici di Mediterranea. Troppa emozione, forse? In effetti tra sperticato femminismo, raffinate maschere di Carnevale spacciate da rivendicazioni Lgbt, liti tra cantanti e quant’altro, all’insalata sanremese mancava l’ingrediente delle Ong.
Ilaria Paoletti
7 comments
Puh!
Miserabili. La fate proprio aperta, eh?
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Mi piace molto l’ultima parte, perfetto esempio di come parlare di qualcosa che non è successo ma parlarne lo stesso. Sorrido
fino a nove giorni. Uno studio lancia l’allarme
Approfondimenti
E’ nata la santa alleanza tra Boldrini, sardine ex grillini e centri sociali, HOOOOO SI’SANTALLEANZA DELLADELINQUENZA
Dei primi tre arrivati a Sanremo, Diodato era il meno politicamente schierato a sinistra, o non ve lo siete accorti?