Tutto nasce dalla proclamata abolizione della ‘vecchia’ Equitalia Spa, trasferita da Renzi all’interno dell’Agenzia delle Entrate – con il nome di Agenzia delle Entrate – Riscossione – con una mossa cosmetica per far credere di aver dato un colpo di spugna al passato. Da un punto di vista formale, almeno, era così: la società di diritto privato (ma controllata al 100% dallo Stato) si trasforma in ente pubblico economico, sia pur senza entrare nell’ambito della pubblica amministrazione. Da un punto di vista sostanziale, invece, cambia molto: è infatti abbastanza per permettergli di accedere alle banche dati di cui usufruisce l’Agenzia delle Entrate come, ad esempio, il sistema Serpico dell’anagrafe tributaria, che comprende l’anagrafe dei conti correnti.
E così sarà dal primo luglio di quest’anno, data a partire dalla quale Agenzia delle Entrate – Riscossione potrà direttamente attingere ai conti correnti degli italiani, senza bisogno di passare dall’autorizzazione di un giudice, che in precedenza (con la fu Equitalia) era chiamato ad esprimersi nel merito in funzione di tutela dei cittadini. Il pignoramento potrà dunque scattare in automatico sia sulle somme depositate in banca che, ad esempio, anche sugli stipendi, dato che l’Agenzia avrà facoltà di interagire con l’Inps e farsi trasmettere da quest’ultima le informazione relative ai rapporti di lavoro subordinato.