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Eroi dimenticati: Bruno Spitzl, l’aviatore fiumano in Africa

by Tommaso Lunardi
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Roma, 20 apr – L’avventura di Bruno Spitzl iniziò nel 1927 quando, a 19 anni, ottenne il brevetto di pilota militare. Il giovane, infatti, era rimasto meravigliato dai racconti dei genitori e dei paesani sull’impresa di D’Annunzio ed in lui iniziò a scorrere quel forte senso di amor patrio che lo porterà, ben presto, ad arruolarsi nella Regia Aeronautica.

Terminati gli studi, venne assegnato al 4° Stormo con grado di sergente alla guida dei Fiat CR 42 Falco, uno degli aerei migliori costruiti dalla nostra aeronautica.

Dopo la dichiarazione di guerra, il 4° Stormo venne trasferito in Sicilia per attaccare i convogli inglesi nel Mediterraneo. In particolare, Bruno Spitzl combatté per difendere Malta. Fu in quel periodo che venne affidato alla guida del famoso maggiore Ernesto Botto, che portò con se l’intero 4° Stormo in Africa.

La guerra in Africa

Spitzl si distinse particolarmente in una serie di attacchi portati a termine dalla sua divisione nelle città dell’Africa Settentrionale inglese. Durante uno di questi ottenne anche una medaglia d’argento al valor militare: “Abile e valoroso pilota da caccia, in azioni di mitragliamento e in aspri combattimenti, dimostrava coraggio e aggressività non comuni, sempre lanciandosi con grande sprezzo del pericolo nel più folto del combattimento, mai allontanandosi dal cielo della battaglia se non dopo la fuga del nemico. Pronto all’azione sempre, contribuiva validamente al successo delle operazioni belliche alle quali partecipava”.

Il primo appuntamento con la morte lo ebbe durante il periodo pre-natalizio. Gli Alleati bombardano pesantemente Ain el – Gazala dove si trovava una base di partenza italiana. Il suo aereo venne colpito e per poco il soldato non morì per le ustioni. Venne mandato a Gorizia per la convalescenza, ma nel giro di pochi giorni ritornò all’azione sul teatro jugoslavo.

Il ritorno del sergente maggiore

Dopo aver ottenuto la promozione, Bruno Spitzl ritornò alle basi operative del Sud Italia, in Sicilia, pronto a combattere alla difesa e alla conquista di Malta. Dopo essersi salvato da un atterraggio di emergenza, Spitzl riuscì ad abbattere, in un’altra occasione, un caccia inglese. Gli Alleati erano pronti a sferrare il pesante attacco dell’Operazione Compass e il soldato ritornò nella città dove rischiava di perdere la vita alcuni mesi prima. Questa volta, però, riuscì ad abbattere ben due aerei nemici ed ottenne una medaglia di bronzo al valor militare: “Pilota da caccia, in vari scontri con il nemico combatteva da valoroso, abbattendo un apparecchio avversario e collaborando ad abbatterne altri”.

Ritornato al nord per il test di alcuni nuovi mezzi che rinforzassero lo Stormo, Bruno Spitzl perì in seguito ad un incidente. L’aereo sul quale viaggiava, infatti, ebbe un guasto e cadde urtando una casa. A causa delle ferite, morì l’11 aprile 1942.

Tommaso Lunardi

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