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Eroi dimenticati: Pietro Scapinelli, il “conte volante”

by Tommaso Lunardi
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Roma, 31 mar – Un nobile, un aristocratico che mantenne l’animo umile malgrado la ricchezza materiale. Del resto, ogni umanista avrebbe agito come questo eroe dell’epoca contemporanea. Stiamo parlando di Pietro Scapinelli, conte di Leguigno.

Il conte volante

Pietro Scapinelli nacque il 30 marzo 1904 a Vicenza, da una famiglia di nobile origine e molto agiata. Ttuttavia, all’età di appena vent’anni, si trasferì alla Scuola Ufficiali di Complemento a Modena. Da qui, la sua carriera fu legata quasi esclusivamente al pionieristico settore del volo. Nel 1925 passò alla Società Italiana Servizi Aerei e, nel 1927, entrò a far parte ufficialmente della Regia Aeronautica.

Scapinelli, però, voleva di più. Per questo si iscrisse alla competizione mondiale aeronautica di Zurigo. Il conte giunse secondo e venne ammesso alla scuola di alta velocità di Desenzano del Garda. Cinque anni dopo, nel 1933, partecipò ad un altro evento, la Coppa Bleriot, riuscendo a vincerla tenendo una media oraria di 619 km/h, una velocità non indifferente contando che la competizione si disputò in condizioni climatiche parecchio avverse. Per questo motivo ottenne una medaglia d’oro al valor aeronautico oltre che i complimenti dello stesso Bleriot, di Italo Balbo e di molti altri illustri personaggi del volo. La medaglia ha una dedica recitante: “Audacissimo pilota di Alta Velocità in un brillante volo reso più difficile da avverse condizioni atmosferiche, si spimgeva sul mare ad oltre 160 Km. dalla base, alla velocità di circa 620 Km/h, per conquistare all’Italia la Coppa Bleriot, e vincere un ambito primato”.

La Guerra in Spagna e gli ultimi anni

Allo scoppio della guerra in Spagna, Pietro Scapinelli partì volontario. La sua figura venne riconosciuta per l’ardimento ed il coraggio e fu premiato con una medaglia d’argento al valor militare in quanto: “Capitano pilota da caccia volontario in una missione combattuta per un supremo ideale, svolgeva attività di volo con il proprio reparto e, nell’intento di maggiormente contribuire alla guerra stessa, partecipava volontariamente ad azioni belliche effettuate da reparto da bombardamento. In ogni circostanza dava prova di fermezza d’animo e sereno sprezzo del pericolo”.

Nel 1940 lavorò presso le Officine Meccaniche Reggiane per il collaudo di nuovi aeroplani da guerra come il caccia Re.2000 “Falco” ed il Re.2001 “Falco II”. Durante uno di questi voli, il suo velivolo ebbe un problema tecnico e precipitò al suolo. Pietro Scapinelli morì così il 30 marzo 1941.

Tommaso Lunardi

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