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Exomars: un pezzo di Italia atterra su Marte

by Paolo Mauri
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Rappresentazione della fase di avvicinamento di ExoMars a Marte. (Foto ESA/ATG medialab)

Rappresentazione della fase di avvicinamento di ExoMars a Marte. (Foto ESA/ATG medialab)

Roma, 18 ott – Il programma esplorazione marziana “Exomars2016” sta per arrivare in dirittura d’arrivo: nel pomeriggio di oggi il lander “Schiaparelli” scenderà sulla superficie del pianeta rosso dopo 7 mesi di viaggio nello spazio interplanetario.

La sonda, lanciata dal cosmodromo russo di Bajkonur lo scorso 14 marzo, ha per obiettivo principale lo studio dell’atmosfera di Marte per cercare un gas indicatore della possibile esistenza (passata o presente) di forme di vita: il metano. Il progetto Exomars, costituito da due missioni, una nel 2016 e una nel 2018, monta tutta una serie di strumenti frutto della tecnologia italiana. In una nota dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) vengono fornite le descrizioni di tali strumenti scientifici:

  • Dreams (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the Martian Surface): una suite di sensori per la misura dei parametri meteorologici (pressione, temperatura, umidità, velocità e direzione del vento, radiazione solare) e del campo elettrico atmosferico in prossimità della superficie di Marte.
  • Amelia (Atmospheric Mars Entry and Landing Investigation and Analysis): modellistica dell’atmosfera marziana impiegando i dati raccolti dai sensori durante la discesa del lander “Schiaparelli” sulla superficie marziana
  • Ma_Miss (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies) spettrometro per l’analisi dell’evoluzione geologica e biologica del sottosuolo marziano, inserito all’interno del Drill, che consentirà di analizzare la conformazione della superficie interna della perforazione effettuata dal Drill stesso.
  • Inrri (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) il microriflettore laser dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)

La separazione tra Tgo (Trace Gas Orbiter) e “Schiaparelli” è avvenuta regolarmente alle 17.15 circa del 16 ottobre scorso: il Tgo infatti resterà in orbita per studiare gas dell’atmosfera marziana, come argon e metano, per cercare indicatori di processi biologici, mentre la missione del lander testerà anche la tecnologia per l’ingresso in atmosfera e atterraggio su Marte. Ingresso in atmosfera che è previsto per le 16:42 di oggi, a 121 chilometri di quota sopra Marte e a una velocità di 21.000 chilometri orari; circa tre minuti dopo si aprirà il paracadute a una quota di 11 chilometri e alla velocità di 1700 chilometri all’ora. Un altro minuto – alle 16:46 – e si staccherà lo scudo termico anteriore. Alle 16:47, a 1,3 chilometri dalla superficie e una velocità ormai ridotta a 250 chilometri all’ora, il lander abbandonerà anche la parte anteriore dello scudo e il paracadute. Successivamente i retrorazzi si accenderanno per qualche istante per rallentare ulteriormente la discesa, poi, a due metri dalla superficie, e 4 chilometri orari di velocità, “Schiaparelli” sarà in caduta libera sino a quando, in una manciata di secondi, il lander toccherà la superficie di Marte e inzierà a trasmettere dalla regione di Meridiani Planum. Ma i tempi per sapere se tutto sarà andato a buon fine saranno un po’ più lunghi per colpa della distanza tra Marte e la Terra e per questioni tecniche: all’Esa calcolano che la conferma dell’avvenuto atterraggio non avverrà prima di un’ora dopo l’evento, quindi non prima delle 17:48 italiane, e forse anche più tardi.

Nel programma Exomars2016 l’Italia ha avuto il ruolo principale nelle fasi di finanziamento, progettazione e gestione scientifica: il 36% del costo totale della sonda è stato speso dal nostro Paese mentre Thales Alenia Space Italia è il contraente principale dell’intera progettazione della missione spaziale in corso, unitamente a quella del medesimo progetto che si terrà nel 2018. L’Esa trasmetterà dal vivo in streaming nel corso del pomeriggio di oggi le varie fasi dell’avvicinamento e dell’atterraggio di “Schiaparelli” su Marte.

Paolo Mauri

 

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Giuseppe Verdi 19 Ottobre 2016 - 2:37

E’ molto positivo divulgare queste informazioni sugli importanti contributi italiani all’esplorazione spaziale, che in pochi conoscono.

Volevo solo segnalare che gli strumenti descritti, saranno in parte a bordo di Schiaparelli, che ansiosamente “guarderemo” atterrare oggi pomeriggio, e in parte – i piu’ importanti – saranno montati sul rover di Exomars 2018. L’atterraggio odierno infatti serve soprattutto a validare la parte ingegneristica del sistema di atterraggio; il package scientifico vero e proprio sarà quello del prossimo rover.

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