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Foibe, il sindaco di Caprarola condivide post negazionista: le reazioni…

by Sergio Filacchioni
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Caprarola

Roma, 15 feb – A cinque giorni dal Giorno del Ricordo fanno discutere nel viterbese le prese di posizione social del sindaco di Caprarola Angelo Borgna, e dall’ex presidente della provincia di Viterbo Ugo Nardini: i due hanno condiviso sulle proprie bacheche social una fake news titolata “Quando i Fascisti insegnavano ai bambini italiani che gli slavi andavano infoibati”. Immediate le reazioni.

Il sindaco di Caprarola deve dimettersi

Il post è un classico mappazzone negazionista e riduzionista che addita tutte le colpe al Fascismo, mettendo in risalto il testo di una canzone popolare, spacciata in realtà per canto squadrista. Ma ad un sindaco si richiederebbe più oculatezza nella scelta dei contenuti che condivide: scartata quindi l’ignoranza sulla materia è possibile si tratti di malafede? “Non ci interessa commentare – afferma Casa Pound Viterbo il delirio di tale Gaccione Paolo autore di un post ricondiviso prima da Borgna e poi da Nardini, il cui contenuto – affatto verosimile oltre che nel merito palesemente ininfluente – lascia il tempo che trova se solo si conoscesse la vera genesi di quei versi”. Il movimento ha infatti esposto stanotte uno striscione molto eloquente: “Foibe: Nardini e Borgna chiudete quella fogna“. “A lasciare interdetti è il fatto che il sindaco di Caprarola – del quale CP chiede immediate e irrevocabili dimissioni – ed un ex presidente della provincia di Viterbo, già sindaco di Acquapendente, abbiano ridicolizzato con tale arroganza una ricorrenza istituzionalizzata per legge dopo decenni di colpevole oblio sulle sorti di decine di migliaia di connazionali, un atteggiamento così puerile da risultare quasi incredibile”.

L’intervento del Comitato 10 febbraio

Sulla questione è intervenuto anche il Comitato 10 febbraio che “esprime sorpresa e preoccupazione” per la condivisione di un post che “contiene una bufala che gira da tempo sui social, con la quale si addebita a non meglio precisati squadristi una canzone che in realtà ha ben altra storia. La canzoncina fa parte di un vecchio canto popolare istriano scritto da Guido Giorgeri nel 1902 e presentato nel 1983 da Francesco Semi nel libro dal titolo “El Parlar Neto E S’ceto De Capodistria”. “Da un Sindaco ci aspettiamo atteggiamenti più attenti – ha dichiarato Silvano Olmi, presidente del Comitato 10 Febbraio – soprattutto se è lo stesso che partecipò l’anno scorso alla cerimonia in memoria di Norma Cossetto che organizzammo nella sua città. Il sindaco Angelo Borgna è un politico esperto e non si può permettere scivoloni di questo genere”.

Sergio Filacchioni

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