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Gaza, in appena 40 chilometri oltre 2 milioni di persone rischiano di sparire per sempre

by Stelio Fergola
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Gaza

Roma, 23 ott – La Striscia di Gaza è “letteralmente” una striscia. Lunghezza 40 chilometri, altezza sui 15. In mezzo, quasi 2 milioni e mezzo di abitanti. La densità di 6000 abitanti per km² è la più alta al mondo. Un’invasione di terra come quella paventata da Israele sarebbe, senza mezzi termini, un ulteriore massacro.

Gaza, l’invasione di terra sarebbe un massacro

Se Israele definisce “animali umani” i palestinesi, e se la definizione è oltre ogni limite dell’indecenza e del rispetto di altri esseri viventi (anche non necessariamente umani), c’è da dire che cinicamente dobbiamo dare ragione a Tel Aviv sui termini utilizzati. Ciò che ci permettiamo di aggiungere è che la condizione attuale dei palestinesi non sia dovuta ad una presunta geneticità – come “l’unica democrazia del Medio Oriente” tende ad enfatizzare senza neanche nasconderlo troppo – ma esattamente alla condotta di Israele in decenni di scontri e guerre. Quindi si arriva al punto: i palestinesi sono diventati effettivamente degli “animali umani” e la ragione è che li hanno resi tali. Cacciandoli dalle loro terre, costringendoli in un lager a cielo aperto, portando tutto ciò che è umano a tramutarsi inevitabilmente in animale. Sono a tutti gli effetti ammassati come animali. E se qualcuno si permette di attaccare militarmente dopo una situazione del genere, magari, nell’immaginario mondo mainstream occidentale passa pure per il cattivone di turno. Come a dire, decontestualizziamo al massimo per tentare di ribaltare una vergogna storica con pochi precedenti.

Difficile che avvenga, ma Tel Aviv è imprevedibile

Se perfino gli Usa sconsigliano Tel Aviv di calare il massacro definitivo c’è un motivo. Ed è che sarebbe troppo perfino per loro. Soprattutto in termini di possibile allargamento del conflitto. Washington tenta di far prendere tempo a Israele, quest’ultima continua a minacciare. La dinamica, da giorni, è questa. Lamentandosi ovviamente della violenza di Hamas e non ponendosi minimamente il problema di come un’organizzazione simile – peraltro, ben lungi dalla semplificazione “terroristica” in salsa giornalistica occidentale, molto comoda ma poco accurata – sia giunta al potere e perché in questo momento non possa avere rivali. L’importante è continuare ad ignorare il problema principale: magari continuando a ciarlare dei “due popoli, due Stati” giusto per dare l’illusione di curarsene.

Stelio Fergola

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