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Gli italiani poveri fanno fatica ad avere una casa popolare: la vergogna delle graduatorie

by Stelio Fergola
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italiani case popolari

Roma, 23 apr -Italiani, allenatevi a scordarvi la casa popolare se vi trovate in difficoltà, che la Corte Costituzionale non approva. Come al solito ci sono alcuni che sono più ultimi degli altri ultimi, e sono gli immigrati,, i quali di per sé restano vittime di un sistema vergognoso, quello della promozione e tutela delle migrazioni di massa, ma finiscono a loro volta per trascinare le categorie di italiani poveri viventi in questa disgraziata epoca fatta di tanta ipocrisia, di falsità, di schiavismo e sfruttamento spacciati pure per solidarietà. Quanto titola in prima pagina La Verità di oggi è l’apoteosi di questa vergogna, soprattutto se si fa caso a cosa sta accadendo in Veneto, in piena continuità con ciò che si verifica da decenni sul tema delle case popolari. Il Post, ovviamente, usa ben altri toni.

Italiani senza casa popolare, ma l’importante è accogliere

Per la Corte Costituzionale basta “aver avviato un percorso di inclusione” per poter scalare tutte le graduatorie nell’accesso alle case popolari. Una sentenza che annulla una legge in vigore in Veneto secondo la quale occorrevano almeno cinque anni di residenza in Italia per poter usufruire dell’assegnazione dell’alloggio popolare. Il tutto dopo aver annullato già una legge lombarda precedente, dello stesso segno. Con la parola magica “incostituzionale” utilizzata nel migliore dei modi. Quando dietro c’è solo una questione: la politica unita alla propaganda.

Uno scempio che dura da decenni

La Lombardia, così come il Veneto, hanno semplicemente tentato di reagire alla tendenza degli ultimi anni in cui, complici figli molteplici e Isee, le case popolari vedevano in testa agli assegnatari quasi sempre i “migranti”. Il dramma dell’immigrazione di massa è anche questo: influisce e in modo netto sui diritti insindacabili degli autoctoni. Che no, non sono uguali a quelli di chi viene da fuori, cari immigrazionisti. Se pensate che l’Italia non sia prima di tutto casa vostra e che non si debba curare dei suoi poveri disgraziati, siete pregati di fare le valigie. Invito del tutto futile, lo sappiamo: rimarrete a condividere l’aria con chi questo Paese prova a difenderlo davvero.

Stelio Fergola

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