Anche il galletto, secondo gli studenti, rappresenterebbe e celebrerebbe il passato colonialista inglese e deve, perciò, sparire. Nel discutere la mozione, gli animi degli studenti si erano fatti così accesi, raccontava in prima pagina il Times due giorni fa, che uno studente ad un certo punto ha affermato: “l’opinione di due uomini bianchi non è valida”. Così il college ha preso contatti con il governo per provvedere alla restituzione. Nel frattempo, gli studenti della Royal Halloway dell’Università di Londra hanno già chiesto la rimozione del monumento dedicato alla regina Vittoria. Iniziative che, al di là delle ragioni occasionali, si susseguono seguendo un criterio ben preciso: opporsi all’odiato “uomo bianco”, come viene fuori dalla frase del ragazzo evidenziata giustamente, in prima pagina, dal giornale inglese. E, in nome della democrazia, noi stessi combattiamo questa battaglia. Il suicidio di una civiltà.
Emmanuel Raffaele
7 comments
Classica alibi vittimistica e pretenziosa.
Abbiamo sbagliato? OK.
Rivolete il galletto? OK.
Ci detestate? OK.
Volete studiare nelle nostre università, fatte e ben gestite dai detestati bianchi, che hanno tutte le conoscenze che voi non avete e vi fanno pure lo sconto? ehm…
Allora sarebbe giusto i siciliani vadano a chiudere quello schifo di museo del medico ebreo cesare Lombroso a Torino che fece la prima teoria razzista tra nord e sud Italia li sono ancora presenti le teste dei pseudo briganti
https://www.youtube.com/watch?v=RoluNZSzF_A
2 parte del video
https://www.youtube.com/watch?v=sowBxlq-dD0
il “suo” museo, che, guarda caso, proprio nel 1938 era stato… chiuso… nientedimeno che su ordine di… Benito Mussolini!
Evidentemente il Regime Fascista del 1938 era allora molto meno razzista, molto meno antimeridionale
La solidarietà all’uomo bianco sotto attacco mi può stare bene ma non ci dimentichiamo che stiamo parlando di Inghilterra.
La più feroce nemica dell’Europa sempre, in tutta la sua storia, mi dispiace ma non piangerò per il loro disfacimento.
Gli Inglesi e i loro parenti d’oltreoceano ne sono la causa, si meritano tutto.
La sua osservazione, molto caustica, è sostanzialmente vera.
Il cuore del problema però, è che questi negri, non fanno alcuna distinzione tra Inglesi, ed altri Europei. Per loro siamo tutti uguali, siamo tutti bianchi, e tutti da trattare – ogni volta che glielo lasciamo fare – a pesci in faccia.
E questo, a me non sta bene.
Studenti negri, non neri. Neri eravamo noi del Fronte della Gioventù negli anni ’70, altro che ’sti africani.