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Il 68% dei cittadini della Repubblica Ceca è contrario ad adottare l’euro

by Giuseppe De Santis
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Repubblica Ceca euro

Roma, 4 feb – Alcuni giorni fa il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha dichiarato che l’euro è una difesa per tutti i paesi dell’Unione Europea , difendendone quindi un presunto successo, ritenuto enorme, che avrebbe migliorato le vite di chi lo ha adottato. Panetta non è il solo a pensarla così, dal momento che buona parte della nostra classe politica pensa che  la moneta unica sia stata un grosso risultato, ma altrove – in particolare nell’Europa dell’Est – spesso la pensano diversamente.  È il caso della Repubblica Ceca, dove un sondaggio fatto su circa mille cittadini da parte dell’agenzia Median per la Czech Radio ha rivelato che il 68% della popolazione è contraria all’adozione dell’euro, solo il 21% la guarda con favore mentre l’11% è indeciso.

La Repubblica Ceca non vuole l’euro

I risultati di questo sondaggio sono particolarmente importanti perché, come membro dell’Unione europea, la Repubblica Ceca sarà prima o poi obbligata ad adottare l’euro. Tuttavia per ora la possibilità che questo accada è del tutto remota: per molti anni ancora, vista anche la resistenza espressa, lo Stato manterrà la sua valuta nazionale. Il motivo principale di questa contrarietà sta nel fatto che in molti temono che la moneta unica possa causare un forte aumento dei prezzi un fattore che con la corona ceca viene ritenuto scongiurabile, come dimostra l’economia della Repubblica Ceca degli ultimi anni. In altre parole, di cambiare non ci sarebbe alcuna ragione.

La posizione degli economisti

A supportare questa posizione c’è l’economista della Metropolitan University Dominik Stroukal, il quale sostiene che l’area euro non sia una zona valutaria ottimale: di conseguenza, rinunciare alla corona ceca non avrebbe senso. C’è da dire che i cittadini della Repubblica Ceca non sono i soli ad essere contrari all’adozione dell’euro. Un sentimento simile è stato espresso anche dai polacchi, anch’essi intenzionati a mantenere la propria moneta e per nulla propensi a trasmigrare verso il famigerato conio. I risultati dell’eurozona, insomma, parlano abbastanza chiaro: in questo senso è difficile dar torto a molte delle popolazioni orientali. Un approccio critico totalmente assente ad Ovest e in particolare nel nostro Paese, dove la moneta unica continua ad essere difesa a dispetto dei suoi enormi limiti.

Giuseppe De Santis

 

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