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Il Primato Nazionale: “Così Facebook ci ha censurato” (Video)

by Davide Di Stefano
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Davide Di Stefano Il Primato Nazionale

Roma, 31 ott – Come spiegato in un articolo pubblicato questa mattina, la pagina Facebook del Primato Nazionale è stata nascosta. Gli aggiornamenti, le notizie e i semplici post non saranno più visibili agli utenti del social, compresi gli 84 mila che avevano cliccato “mi piace”.  Si tratta di una vera e propria censura, che il social di Zuckerberg ha motivato con la scusa dello “spam”. Due giorni fa infatti avevamo pubblicato la notizia della lettera dei legali di Facebook in risposta a CasaPound, in vista dell’udienza al tribunale civile di Roma fissata per il prossimo 13 novembre.

Questo il video “spiegone” 

Dopo nemmeno due minuti il post è stato rimosso da Facebook con la motivazione che non rispettava la normativa in merito allo spam. Dopo circa due ore, intorno alle 22 di martedì sera, gli account di tutti i gestori della pagina sono stati bloccati temporaneamente, perché “qualcuno aveva provato ad entrare sul loro profilo da un altro dispositivo” e gli è stato chiesto di cambiare la password “per garantire maggiore sicurezza”. Facebook ha segnalato anche alcuni post sui profili individuali dei gestori della pagina, classificando come “spam” perfino testi in cui si parlava di film con Pippo Franco o di semplici canzoni.

Questa mattina intorno alle 9 è arrivata la notifica “la tua pagina è stata nascosta”, che in molti casi precede la disattivazione. Se andate a leggere gli standard della comunità di Facebook in merito allo spam, vedrete come non c’è alcuna motivazione valida per censurare la pagina di un quotidiano legalmente registrato in tribunale e presente nelle edicole di tutta Italia. E’ evidente che ci troviamo davanti ad una vera e propria “rappresaglia” da parte di Zuckerberg: non potendo censurare per motivi politici, con la scusa dello spam ha eliminato una notizia giudicata “sconveniente” e connessa ad una azione legale contro Facebook.

Un caso che dimostra ancora una volta come Facebook si ritenga al di sopra delle leggi italiane, agendo in modo totalmente arbitrario e infischiandosene dell’articolo 21 della Costituzione. L’attacco in questo caso è al Primato Nazionale, un progetto editoriale in crescita e che a breve lancerà la sua nuova campagna abbonamenti, ma dietro al quale si cela un nuovo gravissimo attacco alla libertà di tutti.  Rivolgiamo ancora una volta un appello a tutti gli uomini liberi per far sì che questa vergogna non passi inosservata.

Davide Di Stefano

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2 comments

Roberto 31 Ottobre 2019 - 7:25

Considerate le continue censure, chiusure di pagine, ecc, ma non si potrebbe creare una bella piattaforma italiana tutta sovranista e addio a FB?

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A testa in giù 1 Novembre 2019 - 9:36

O semplicemente finire le scuole medie e così facendo non trovare necessario pubblicare materiale orrido come quello di questa “testata”

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