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In Italia un lavoratore su tre è sottopagato: cosa può cambiare con il salario minimo

by Andrea Grieco
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salario minimo

Roma, 7 giu – In seguito all’intesa dell’Ue sulla direttiva riguardante il salario minimo, che sembrerebbe essere stata trovata in questi giorni, è utile capire la situazione italiana per quanto concerne il problema dei redditi. Sono circa 4,6 milioni di lavoratori che in Italia non raggiungono i 9 euro l’ora (cifra minima stimata), pari al 29,7%. Vale a dire circa uno su tre. Tra i dipendenti privati la percentuale scende al 26,2%, mentre tra gli operai agricoli supera il 35%. I lavoratori sottopagati sono quasi la totalità quando si parla di lavori domestici: quelli che prendono meno di 9 euro superano il 90%. A dirlo sono gli ultimi dati dell’Inps, aggiornati a gennaio 2021.

I benefici del salario minimo

Con l’introduzione di un salario minimo di 9 euro, ipotesi che divide la maggioranza di governo, lavoratori andrebbero complessivamente 8,4 miliardi in più. Si avrebbe per i dipendenti un beneficio netto sul reddito disponibile di 3,3 miliardi e per le imprese un aumento delle retribuzioni lorde per 4,6 miliardi. Questo garantirebbe anche 1,5 miliardi di risorse in più alla finanza pubblica. Quindi l’introduzione del salario minimo, che esiste già in buona parte dell’Europa, sarebbe una proposta positiva e di buon senso.

C’è bisogno di una politica di crescita e di sovranità

Il salario è ciò che permette la maggior parte dei consumi privati, quindi non solamente un costo come energia o altro, ma anche origine dei fatturati delle stesse imprese, di conseguenza istituire un tetto minimo potrebbe essere un sistema utile per contrastare le forti problematiche che affronta la nostra economia nazionale. Il problema che si riscontra però, è sempre lo stesso: l’unico modo per rendere sostenibile una simile proposta è riconquistare la sovranità monetaria ed economica, e implementarla con politiche di sviluppo e crescita, contrastando la svendita e le tendenze di decrescita che stanno caratterizzando l’operato di Draghi e del suo governo.

Andrea Grieco

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1 commento

fabio crociato 8 Giugno 2022 - 8:01

La definizione del salario minimo all’ ora, realmente lavorativa (senza seghe mentali o meno, pausa caffè, sniffate in bagno…), assume senz’ altro un alto valore simbolico e comportamentale ma dal punto di vista pratico potrebbe comportare abbassamenti negli stipendi più alti… Non scordiamoci mai le politiche social-democratiche moderne, appiattenti, unificanti utilitaristicamente, robotizzanti.

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