Roma, 16 mag – L’Italia è sempre più verde. Secondo quanto riferito dal rappresentante italiano alle Nazioni Unite durante un dibattito sulle foreste al Consiglio Economico e Sociale Onu (Ecosoc), “in Italia è stato raggiunto un record di 200 alberi per ogni cittadino, le foreste crescono ad un ritmo dello 0,6% annuo, negli ultimi quattro decenni sono stati recuperati 3,5 milioni di ettari di terreno dedicato alla natura e la minaccia di inondazioni è stata notevolmente ridotta”.
Lo stesso rappresentante dell’Italia ha fatto notare come “fin dal secolo scorso abbiamo lanciato campagne massicce per il rimboschimento e il Belpaese ora sta attraversando il periodo con il più alto tasso di boschi dei suoi ultimi 500 anni di storia”.
Il riferimento alle campagne del secolo scorso è forse un paludato omaggio ad Arnaldo Mussolini, fratello di Benito e vero pioniere dell’ecologia in Italia. Il fratello del Duce si era dedicato alla rinascita boschiva, all’organizzazione dell’agricoltura, alle bonifiche, al culto degli alberi. Sua fu l’invenzione della “Festa dell’albero” e ancora oggi in giro per l’Italia si incontra qualche “Giardino Arnaldo Mussolini”. Nominato presidente del Comitato Nazionale Forestale, nel giornale Il Bosco scriveva che “in Italia si deve generalizzare un nuovo convincimento, che io vorrei definire il culto dell’albero”, ponendo il “problema di educazione civile e di rispetto verso gli alberi”.
Come gli oceani sono custodi della stabilità del clima e svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di società resistenti ai cambiamenti climatici, così “con le foreste urbane stiamo sperimentando la promessa di ridurre in modo significativo l’inquinamento e le malattie connesse – ha sottolineato il rappresentante italiano -. Evitano l’intasamento dei canali di scolo attraverso la loro capacità di trattenere l’acqua, facilitano la gestione dei rifiuti, mitigano le ondate di calore, ed in generale migliorano la qualità della vita di milioni di abitanti delle città”.