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Ius soli, la Cirinnà è l’ultima digiunante: “Voglio morire in battaglia”

by La Redazione
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Roma, 22 dic – Vi stavate chiedendo che fine hanno fatto i parlamentari digiunanti per lo ius soli? Pensavate si fosse trattato di un bluff, una sparata per guadagnarsi qualche titolone sui giornali finalizzata a promuovere la legge per il diritto di cittadinanza degli stranieri? Vi sbagliavate di grosso, almeno nel caso di Monica Cirinnà, la senatrice del Pd nota per l’omonima legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso. L’indefessa parlamentare, celebre anche per aver dichiarato che “padre e madre sono un pregiudizio e uno stereotipo, un bambino non ha diritto ad averli”, non ha intenzione di rinunciare al suo personale digiuno. “Io voglio morire in battaglia, non mi voglio far dire da qualcuno che siamo stati pavidi e non abbiamo neanche tentato”, ha dichiarato a Un giorno da Pecora su RadioRai1.

La senatrice Pd ha spiegato la sua scelta così: “Sono dell’idea che senza la fiducia il testo sullo ius soli si può portare in aula e intanto si inizia la discussione generale”, specificando che da qualche giorno prende tre cappuccini zuccherati al giorno. “Anche se io non prendo lo zucchero”, ha sottolineato. “Stasera, per sostenermi, credo che dovrò metterlo. Ma secondo me già domani (oggi, ndr) lo sciopero potrebbe esser sospeso, perché capiremo la capigruppo che cosa determina. La Camera sta ritardando l’invio della legge di Bilancio in Senato, noi potremmo avere delle ore per affrontare questo testo”.

Insomma la Cirinnà non solo all’approvazione dello ius soli crede ancora nonostante sia difficile che avvenga prima della fine dell’attuale legislatura, ma è disposta a tutto pur di evocarlo. Anche a continuare il digiuno, a parte qualche cappuccino qua e là.

Alessandro Della Guglia

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7 comments

Raffo 22 Dicembre 2017 - 8:31

La cirinna’ per non finire nell’ oblio totale si lancia in una delle sue dichiarazioni impagabili , dopo quella modello genitore1 e genitore 2 ,non si capisce dove le nasca tanto odio verso i poveri genitori che si spaccano la schiena per portare avanti dignitosamente il quotidiano e per pagare le tasse che mantengono i faraonici stipendi di questi parlamentari che ci hanno regalato leggi utilissime per migliorare materialmente la vita di ogni suddito italico.

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nemesi 23 Dicembre 2017 - 9:48

io capisco che chi pensa che “padre e madre sono un pregiudizio” (!) abbia una singolare capacità di vedere le cose del mondo….

ma a casa mia “cappuccino” si chiama COLAZIONE, non sciopero della fame.

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Tony 23 Dicembre 2017 - 12:37

….vuole morire….che sia fatta la sua volontà……

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cenzino 23 Dicembre 2017 - 6:01

Cirinnà, te a Pannella je spicci casa.

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Mirko 23 Dicembre 2017 - 9:09

Dio dell’aldilà…. esaudisci la Cirinnà… ah ah, ah ah.

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Valeriano 26 Dicembre 2017 - 8:16

Meno male che tra un Po si vota. Ci disfiamo finalmente di pd e sinistri..

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serena 27 Dicembre 2017 - 10:21

Che il Signore l’ascolti

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